Il tablet arriva in classe, 8mila giovanissimi studenti fanno lezione digitale

Oltre 8mila studenti di 400 classi coinvolti. Una multinazionale olandese ha aperto la sua sede a Pisa

Una piccola studentessa usa il tablet Ticit

Una piccola studentessa usa il tablet Ticit

Pisa, 1 giugno 2017 - Oltre 400 classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado in Italia, per un totale di circa 8.000 studenti, introdurranno il tablet in classe entro la fine del 2017. Di questi, 1000 sono gli studenti toscani. Gli hardware e i software partono da Pisa: è qui infatti che una multinazionale, Anders&Winst (AWI), con sede principale in Olanda, il cui management opera da diversi anni nel settore delle nuove tecnologie applicate alla didattica, ha scelto di posizionare la propria sede italiana. Da piazza Martiri della Libertà, propone strumenti multimediali per studiare e fare esercitazioni, compiti e lezioni sia in classe che a casa. I risultati di apprendimento dei bambini con l’utilizzo di strumenti multimediali sono molto positivi: secondo alcune recenti indagini, aumenta anche del 30%, soprattutto quando c’è un forte coinvolgimento e incoraggiamento da parte dei docenti. AWI ha già iniziato a dotare, in forma gratuita, alcune scuole selezionate in tutta Italia di un laboratorio per la didattica digitale composto da tablet e modem 4G per la connessione a internet. Tra queste ci sono anche 20 scuole in Toscana, regione capofila: 10 stanno già usando i tablet in classe, altrettante le utilizzeranno da settembre. Sono a Firenze, Pisa, Prato e Siena per un totale di un migliaio di giovani studenti toscani coinvolti. I docenti e gli studenti posso scegliere di utilizzare una o entrambe le piattaforme didattiche messe a disposizione da AWI: Ticit, la piattaforma completa e di alto livello per chi sa già usare il digitale applicato alla didattica, oppure Kpito, la piattaforma “base” per chi desidera muovere i primi passi in questo mondo. “Per selezionare le scuole toscane coinvolte in questo progetto -– spiega Michael Blok, direttore generale di AWI – abbiamo usato il criterio della motivazione dei docenti, fondamentale per la buona riuscita e un migliore apprendimento per i giovani studenti. Non serve infatti una preparazione tecnica per usare le nostre piattaforme, ma è necessaria la voglia di mettersi in gioco. I benefici poi sono sorprendenti: gli studenti migliorano la capacità di apprendimento grazie all’adattività e al feedback immediato, i docenti risparmiano molto tempo nella correzione dei compiti e nella preparazione delle lezioni, i dirigenti scolastici potranno risparmiare tutti i costi legati all’uso della carta, delle fotocopie, ecc.. mentre i genitori vedranno ricadere sui propri bambini un enorme beneficio nel percorso formativo e la riduzione di costi legati a qualche libro di testo in meno da comprare”.

Per il prossimo futuro, AWI punta a incrementare di 10 mila studenti l’anno il numero di ragazzi che usano i loro tablet in classe. “Abbiamo scelto di investire nella scuola italiana, nei suoi docenti, nei dirigenti e nelle famiglie - conclude il manager olandese - perché crediamo nell’importanza di una formazione che sappia coniugare tradizione e innovazione. In molte scuole italiane e toscane ci sono delle ottime basi su cui lavorare”.