Spaccio in pineta, tra le fronde imperversano i pusher

Blitz dei carabinieri blocca lo spaccio: 4 giovani finiscono in cella

Un carabiniere cinofilo con il  cane

Un carabiniere cinofilo con il cane

Pisa, 24 maggio 2017 - Venticinque grammi di cocaina e 85 grammi di hashish, già suddivisi in dosi pronte per essere spacciate. Erano in possesso di quattro marocchini che, stando alle ipotesi investigative, dovevano aver già lavorato molto, visti i 1.800 euro in contanti che custodivano in tasca e che sono, sempre stando agli investigatori, da ritenersi proventi dello spaccio. Un volume di affari considerevole per i quattro, di fatto disoccupati e senza proventi economici dichiarati. I malviventi, di età compresa fra i 20 e i 26 anni, sono stati arrestati lunedì e dopo aver trascorso una notte nella camera di sicurezza della caserma dei carabinieri di Pisa, sono da ieri al Don Bosco. E’ stato il giudice, nel convalidare gli arresti, a disporre per i quattro, la custodia cautelare in carcere. Si ripresenteranno in tribunale l’11 luglio.

Il blitz è andato in scena fra i rifiuti e alberi secolari, in quel pioppeto sulla via del Mare, a pochi chilometri dalle spiagge di Marina di Vecchiano, che dovrebbe essere vanto per le province di Lucca e Pisa, di cui segna il confine e che, al contrario, è nascondiglio perfetto per chi vuole spacciare o prostituirsi. Ebbene, i quattro marocchini erano lì proprio per accogliere i numerosi clienti che arrivano da più parti: da Pisa e Torre del Lago, ma anche da Viareggio e Lucca, in un continuo via vai che non può sfuggire ai più attenti e agli occhi esperti dei carabinieri. Sono stati proprio i militari della Compagnia di Pisa – supportati dai colleghi della Compagnia di intervento operativo di Firenze e dai cinofili di San Rossore – ad eseguire gli arresti. I militari sono andati a ‘colpo sicuro’, forti di una prolungata attività di indagine che aveva rilevato che la zona, sebbene già teatro di due arresti nel mese di aprile, era ancora un punto di spaccio fiorente occupato da cittadini marocchini.

Auto, scooter, furgoncini e camion continuavano ad entrare e uscire dalla pineta, confermando che gli “affari” dei marocchini erano ripresi senza alcun problema. I carabinieri erano nascosti nel bosco. Ben mimetizzati. Un appostamento ben studiato, che ha permesso loro di controllare i movimenti dei pusher e di intervenire al momento più opportuno. Uno dei quattro malviventi portava in tasca un coltello e alla vista dei carabinieri ha ingaggiato con loro una colluttazione nel tentativo di estrarlo dalla tasca. Ben presto è finito in manette. Ma c’è di più: quell’area era diventata la loro dimora abituale. Tende e bivacchi organizzati sono stati trovati poco distante dal luogo degli arresti. Come se quel parco fosse cosa loro.

La retata dei carabinieri compiuta nell’aprile scorso nel bosco di Migliarino e, poi, il blitz di un paio di settimane fa, posto in essere congiuntamente dai carabinieri dalla polizia municipale di Vecchiano, in conseguenza di una delle ordinanze cosiddette anti-degrado, firmate nelle scorse settimane dal sindaco di Vecchiano Massimiliano Angori, in accordo con la Prefettura di Pisa, non avevano, dunque, sortito l’effetto sperato, quello di scoraggiare gli spacciatori dal proseguire la loro attività. Complici il buio, la fitta vegetazione, gli spacciatori che ogni giorno, e soprattutto ogni notte, lavorano incessantemente erano ancora lì.