"Quarto furto in meno di due anni. Così il ristorante chiude i battenti"

Raid allo 'Schiaccianoci': i ladri hanno anche mangiato e bevuto

Il titolare del ristorante 'Lo Schiaccianoci', Giovanni Andreani (foto di Valtriani)

Il titolare del ristorante 'Lo Schiaccianoci', Giovanni Andreani (foto di Valtriani)

Pisa, 21 febbraio 2018 - È il quarto furto che subisce in poco meno di due anni. «Lo schiaccianoci», storico ristorante stanziato in via Vespucci da trent’anni, è stato ancora preda di una banda di malviventi che la scorsa notte si è introdotta nel locale razziando viveri di pregio e i pochi spiccioli rimasti in cassa. Creato un varco tra le serrande in ferro, che coprono gli accessi alla taverna da via Colombo, i ladri sono entrati dalle finestre posteriori de «Lo schiaccianoci» e hanno agito indisturbati senza che nessuno in strada notasse niente.

Un colpo perfetto per i malfattori, che della loro comparsa non hanno lasciato traccia se non i danni patiti dai proprietari. L’incasso della serata non è stato agguantato (i gestori infatti avevano portato via il denaro alla chiusura, ndr), ma restano la manomissione delle serrande divelte e il furto dei costosi liquori prima esposti nel locale. I soli cinquanta euro in contanti scovati, certo, non sono bastati ai malviventi che, non accontentandosi dell’esiguo bottino, hanno portato via casse di vino e spumante di pregio e un prosciutto. Migliaia di euro in vivande svaligiati in una sola notte.

«Questoper noi è un inconveniente non da poco. Posso solo dire che un paio di migliaia di euro sono sfumati, ed è soltanto una stima approssimativa – commenta il proprietario Giovanni Andreani –. Non è la prima volta che succede, la scorsa estate sono entrati e di nuovo hanno fatto razzia. Siamo stanchi di come si sia involuta la situazione in questo quartiere». Per i padroni de «Lo Schiaccianoci» al danno si è aggiunta anche la beffa. La banda, infatti, dopo il saccheggio ha gozzovigliato proprio ai tavoli del ristorante. «Hanno anche mangiato e bevuto dopo aver agguantato sei cartoni di vino e una bottiglia di spumante – continua Andreani – è sparito anche un prosciutto e uno scatolone con dentro delle cialde di caffé. Non so che dire se non che sono rassegnato». L’uomo ha sporto denuncia ai carabinieri, ma la sua protesta non si ferma soltanto all’evento specifico che ha interessato il locale. «Trent’anni fa le cose non andavano in questo modo – conclude – abbiamo assistito a un peggioramento in termini di sicurezza negli ultimi cinque anni. È scoraggiante, e l’unico rimedio che mi viene in mente è andare in pensione e chiudere tutto».