«Ha chiesto aiuto dicendo che era povera. E sul treno mi ha rapinato»

Giovane condannata. La vittima ha riconosciuto la complice in foto

L’uomo ha accompagnato la donna da Grosseto a Pisa e qui è stato rapinato (Foto di archivio)

L’uomo ha accompagnato la donna da Grosseto a Pisa e qui è stato rapinato (Foto di archivio)

Pisa, 17 ottobre 2017 - Si erano conosciuti nella stazione di Grosseto, quell’incontro era poi finito in una rapina nella stazione di Pisa. Un fatto per cui, ieri, è stata condannata una donna romena. «Dovevo andare a Follonica, ma lei – ha raccontato in aula la vittima, un cinquantenne residente a Scarlino – mi si è seduta vicino. Mi ha fatto capire di essere in difficoltà: ‘Come faccio a viaggiare? Non ho neppure i soldi per il biglietto’, mi ha detto. Io stesso sono stato in difficoltà in passato e sono stato sostenuto dalle persone, volevo solo restituire il favore anche se non la conoscevo e così le ho risposto che l’avrei aiutata e le avrei dato un posto dove dormire e un pasto caldo. ‘Devo andare a Pisa’, mi aveva confidato. E io l’avevo accompagnata». Ma, arrivati a destinazione, la storia cambia volto.

E’ il 3 giugno 2013. A Pisa i due scendono. «Io la seguo per andare a prendere le valigie, così mi dice. Nel frattempo, si avvicina ad altre due donne e insieme parlano. Usciamo dalla Stazione e arriviamo in un punto sterrato. Qui mi buttano a terra. Una delle tre mi sta sopra, non riesco ad alzarmi, un’altra mi strappa il borsetto che portavo a tracolla». Dentro, ci sono la carta di credito, una prepagata, i documenti e anche 30 euro. «Ero in ciabatte e ho un problema alla gamba. Ho provato a inseguirle ma le ho poi perse di vista, hanno preso direzioni diverse». Incalzato dal pm, il 53enne si sforza di ricordare. «Ho chiamato le forze dell’ordine e, dopo un pochino, sono arrivati i carabinieri». Parte quindi la denuncia. E da qui le indagini. In caserma, i militari mostrano all’uomo alcune fotografie e in una riconosce la donna del treno. «Sono malato – insiste – non volevo fare altro che aiutarla, nessun secondo fine». Il giudice per le indagini preliminari, Elsa Iadaresta rinvia a giudizio la romena. Ieri, la ricostruzione del 53enne in aula, davanti al collegio presieduto da Mirani.

Il pubblico ministero, la dottoressa Flavia Alemi, chiede 5 anni e sei mesi. Troppo per la difesa di Aurica Durac, romena 45enne, sostenuta dall’avvocato Antonella Antonelli, che invoca il riconoscimento delle attenuanti generiche per arrivare a una pena misurata al caso: la cifra rubata è stata modica. Alla fine, (il collegio, presidente Mirani) la condanna a 4 anni e sei mesi. E viene anche stabilito il rinvio degli atti alla Procura visto che la vittima, proprio in aula, riconosce la foto dal book che gli viene sottoposto, una delle complici. Ora si procederà anche contro di lei.