Il figlio di Roberta Ragusa sarà ascoltato dal magistrato

Il pm Mantovani vuole risentire Daniele, che è maggiorenne. Nel mirino i rapporti tra i genitori

Roberta Ragusa, la mamma di Gello di San Giuliano Terme, scomparsa nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012

Roberta Ragusa, la mamma di Gello di San Giuliano Terme, scomparsa nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012

PISA, 14 luglio 2016 - Daniele Logli sarà nuovamente sentito dal sostituto procuratore della Repubblica Aldo Mantovani, il magistrato che dirige l’inchiesta sulla scomparsa di Roberta Ragusa, la mamma del giovane svanita nel nulla la notte fra il 13 e il 14 gennaio 2012 a Gello di San Giuliano Terme. «Chiederemo soprattutto di valutare bene le dichiarazioni dei familiari di Logli – ha affermato proprio in queste ore l’avvocato Nicodemo Gentile legale dell’associazione Penelope – e di confrontarle con quelle rese anche da Daniele, perché la verità è da cercare in famiglia». Un «suggerimento» (agli investigatori) condiviso anche dai giudici della prima sezione della Corte di Cassazione nelle motivazione della sentenza che annullava il proscioglimento di Logli disposto dal gup Giuseppe Laghezza.

Il primogenito di Roberta e Antonio compirà 21 anni il 23 novembre, ovvero cinque giorni dopo l’udienza preliminare bis in cui il giudice Elsa Iadaresta deciderà se rinviare a giudizio o meno suo padre accusato di aver ucciso sua madre e di averne distrutto il cadavere per garantirsi l’impunità. Ormai da oltre quattro anni e mezzo Daniele è quindi tra l’incudine e il martello: parte offesa in quanto figlio della (presunta) vittima, ma pur sempre figlio del (presunto) carnefice. I due figli dei Logli – la più piccola, Alessia oggi ha 15 anni – furono sentiti per la prima volta poche settimane dopo la scomparsa di Roberta, dunque quando erano ancora minorenni e quindi si trattò di audizioni «protette».

Per quanto riguarda cosa accadde la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 le loro dichiarazioni non furono certo determinanti, in quanto la piccola raccontò di essersi addormentata presto, mentre suo fratello affermò di essere rimasto in camera sua al computer e ad ascoltare musica indossando le cuffie e, quindi, di non avere sentito nulla di strano. Prima della nuova udienza preliminare – probabilmente ormai dopo l’estate – il pubblico ministero Mantovani convocherà dunque in Procura Daniele Logli – che per la prima volta da quando è diventato maggiorenne sarà faccia a faccia col magistrato – e con ogni probabilità gli farà domande su quello che era il rapporto fra i suoi genitori. Essendo parte offesa, il giovane non potrà avvalersi della facoltà di non rispondere. Come invece fece suo padre che, convocato nel febbraio 2014, informò la Procura per fax che non si sarebbe nemmeno presentato.