Povia, "pronto a fare un tour nei circoli Arci e andare a Cascina"

Il cantante: "Su Povia ci sono pregiudizi. Vorrei proporre alle strutture di tutta Italia concerti, stabilendo una cifra irrisoria di rimborso spese"

Povia

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Pisa, 14 maggio 2017 - Il caso Povia è ancora caldo. Mentre il cantante – che avrebbe dovuto suonare il 24 al circolo Arci Pisanello –, si divide tra serate (non senza contestazioni) e social, il presidente che aveva ‘assoldato’ il cantante, Nico Palla, non scioglie ancora il nodo dimissioni, dopo il niet dell’Arci provinciale. E Povia si toglie altri sassolini dalla scarpa.

Deluso, amareggiato o più arrabbiato per la cancellazione del concerto?

«La delusione c’è perché alcuni non capiscono che stiamo dalla stessa parte anche se con alcune idee diverse. Questa dovrebbe chiamarsi vita vissuta, democrazia o mondo».

Cosa è la libertà di espressione?

«La libertà d’espressione deve essere illimitata ma con cognizione di causa. Su Povia ci sono pregiudizi. Vorrei proporre agli Arci di tutta Italia un tour da solo, stabilendo una cifra irrisoria di rimborso spese in cui faccio il mio concerto trattando temi di finanza, economia, sociale. Poi si fa un gran dibattito con i presenti. Ma hanno perso coraggio, sono anestetizzati».

Come giudica il comportamento di Nico Palla? E quello della presidente provinciale Stefania Bozzi?

«Nico Palla scopro che è un uomo vero e di parola e mi dispiace di averlo un po’ attaccato. Paga il prezzo di essere libero e in buonafede, in un mondo culturalmente addormentato. Stefania Bozzi il contrario. Antidemocratica e piena di pregiudizi o forse ha solo firmato la lettera scritta dai suoi sedicenti amici demo-critici».

Ad aprile, commentando positivamente la scelta del circolo, aveva premesso ‘Se qualche bimbominkia non farà di tutto per far annullare il concerto’. Se lo aspettava?

«Mi aspetto di tutto. L’ambiente musica&comunicazione si basa sul politicamente corretto ma queste due parole non possono stare vicine, è una contraddizione. Per via dei temi che tratto nelle canzoni non è la prima volta che succede».

Come affronta le proteste che accompagnano le performance?

«Documentando con slide tutto ciò che canto. Come ho detto, vorrei proporre a tutti gli Arci d’Italia un concerto con dibattito finale. Questo potrebbe essere, per la prima volta nella storia, l’inizio di un grande dialogo come diceva Berlinguer. Se siamo d’accordo su dei punti è ok, mentre se non siamo d’accordo su altri punti, ognuno resta della sua idea. Ma questi non hanno le palle per il dialogo. Tradiscono il loro credo. Lo dico da uomo libero da ogni schema partitico o ideologico».

Nel suo ultimo lavoro ci sono testi che richiamano proprio alla ‘dittatura culturale’. Il ‘caso Pisa’ potrebbe essere un bello ‘spot’...

«L’album parla proprio di questo. Più che spot direi che è una conferma».

Ringraziamo l’Arci?

«No. Ma se mi daranno l’opportunità di fare un tour nella tana dei lupi... oddio ormai lupacchiotti addestrati, allora potrei cambiare idea».

Cascina, amministrata dal sindaco della Lega Susanna Ceccardi, si è dichiarata pronta ad ospitare il concerto. Lo farà?

«Certo! L’arte è libera espressione e io vado dovunque mi facciano esprimere. Grande Susanna! Anzi Arci... grande»