Gianmaria Testa stasera alla Festa di Liberazione a Putignano

Unica data in Toscana. Inizio ore 21.30

Gianmaria Testa.  Foto Pietro Vertamy

Gianmaria Testa. Foto Pietro Vertamy

Pisa, 8 settembre 2014 -  “L’8 settembre sarò a Pisa. Chi viene?”. Così Gianmaria Testa, il cantautore-chansonnier italiano diventato un autentico “caso” musicale, ha annunciato su Facebook la notizia del suo concerto “in SOLO”, staseea alla Festa di Liberazione di Putignano. Il concerto si terrà presso il circolo Arci "La Pista", alle 21.30.

Di ritorno dal Festival jazz di Montreal, in Canada, da due concerti in terra di Francia e dal Festival Cuncambias di San Sperate in Sardegna, sarà questo l’unico appuntamento dell’estate 2014 che vedrà tornare in Toscana uno degli autori più apprezzati nel panorama musicale nazionale in un concerto per sola voce e chitarre acustiche.

L’artista. Chi conosce Gianmaria Testa ne apprezza le qualità di cantautore popolare e raffinato al tempo stesso. Gianmaria è un artista che non ricerca l’audience ma che ama incantare chi lo ascolta per libera scelta. La sua voce roca e vellutata si fa musica da sola mentre scandisce le parole dei piccoli testi poetici che sono le sue canzoni accompagnate dal tocco armonioso della sua chitarra acustica. Musiche che evocano il tango, il jazz, la bossanova, la habanera ma anche il valzer e che creano intense e calde suggestioni mentre canta di viaggi e partenze, di incontri e solitudini, di donne nelle stazioni, di sere “sospese tra l’azzurro e l’amaranto”, di amanti “sui ponti di Roma”, di voli di mongolfiere e transatlantici di carta.

Il concerto. Nel concerto “in SOLO”, Gianmaria Testa si muoverà in piena libertà attingendo a sorpresa dal suo ricco repertorio di canzoni che hanno ammaliato le platee dei più prestigiosi teatri italiani, europei, a cominciare dall’Olympia di Parigi, e d’oltreoceano, tra Canada e Stati Uniti. Anche se Gianmaria non ama definire una scaletta di canzoni preconfezionata ma preferisce “reagire” musicalmente all’atmosfera che percepisce in quel dato momento, c’è da aspettarsi che, in questo “viaggio a tappe musicali in solitaria”, ci regali alcuni dei suoi affreschi-gioielli più amati dal pubblico come Forse qualcuno domani, La nostra città, Il viaggio, Gli amanti di Roma, Come le onde del mare, Dentro la tasca di un qualunque mattino, Come al cielo gli aeroplani, Le donne nelle stazioni.

Il titolo. Il titolo del concerto, un “libero e acustico monologo”, riprende il titolo del concerto live “Solo – dal vivo”, registrato all’Auditorium Parco della Musica di Roma nel 2008 e prodotto da Produzioni Fuorivia, uscito nel 2009 in Italia per Egea Records e nel resto del mondo per Harmonia – Mundi / Le Chant du monde. Il concerto “Solo – dal vivo” ha fatto il giro del mondo. Da Roma a Parigi, da Milano a Bruxelles, da Amsterdam a Berlino e Vienna, un pubblico multilingue ha applaudito con crescente entusiasmo le note melodiose della calda voce narrante di Gianmaria Testa che riesce a trasmettere nelle sue canzoni il colore delle sue terre natie, le Langhe piemontesi, ed il ritmo del treno...

La “forma canzone”. A riprova del fatto che la sua “forma canzone”, ovvero quell’equilibrio perfetto di testo, melodia ed armonia è al di sopra di ogni tempo e di ogni luogo geografico perché va dritto al cuore e canta di immagini e sentimenti semplici nella loro candida verità ed in cui si riconoscono tutti gli uomini e le donne di questo mondo.

Una “Testa” libera. Uomo di pensiero forte e di parola dolce, con uno sguardo a De André che gli ha fatto scoprire che c’è qualcuno nel mondo che scrive canzoni “non per vendere dischi ma per dire delle cose”,Gianmaria Testa si identifica in tutto e per tutto con il suo cognome: una “testa” libera e scevra da compromessi e opportunismi di sorta.

E proprio per questo, Gianmaria Testa rappresenta la prova vivente che il talento ed il coraggio di essere se stessi pagano sempre, se si è convinti delle proprie scelte di vita.

Un ferroviere in Francia. E’ stata, così, la Francia a scoprirlo molto prima che l’Italia ai tempi in cui faceva il ferroviere, capostazione allo scalo principale di Cuneo. Un quarto di secolo passato in ferrovia lascia il segno, delle vite che ti passano accanto e del ritmo cadenzato delle locomotive. Per Gianmaria il mondo della ferrovia è rimasto un luogo dello spirito, un luogo “di vera e potente umanità” come il ventre delle OGR di Torino, le Officine Grandi Riparazioni (delle locomotive) dove Gianmaria ha tenuto un concerto nel luglio 2013.

Il primo premio. Anche se nel 1993, a 35 anni (è nato il 17 ottobre 1958), vinse il primo premio al Festival di Recanati, doppiato anche l’anno dopo, con la sua cassetta registrata per chitarra e voce, fu scoperto dalla critica e dal pubblico italiano soltanto nel 2000, a seguito dell’uscita del suo quarto disco, Il valzer di un giorno, il primo di produzione totalmente italiana.

Da allora, Gianmaria ha basato la sua carriera sul talento, proprio, e sul passaparola, degli altri. Ad oggi ha al suo attivo nove dischi (Montgolfières, 1995; Extra-Muros, 1996; Lampo, 1999 – prodotti in Francia ; Il valzer di un giorno, 2000; Altre Latitudini, 2003; Da questa parte del mare, 2006, Targa Tenco 2007; il live Solo – dal vivo, 2009; Vitamia, 2011 e l’ultimo, il live Men at work, 2013) e più di 3000 concerti in Francia (tra cui l’Olympia ed il New Morning), in Italia (Teatro Regio di Torino, La Pergola di Firenze, il Valle di Roma, il Duse di Bologna, il Comunale di Modena, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Teatro Rossini di Pesaro…), in Belgio, in Svizzera, Germania, Austria, Portogallo, Canada e Stati Uniti.

Collaborazioni. E’ uno degli artisti italiani più aperto alle collaborazioni ed ai progetti che mescolano i generi. L’ultimo è stato quello di sabato 30 agosto al Festival della Mente di Sarzana con Paolo Rossi con cui collabora dal 2004, dai tempi di RossinTesta, viaggio surreale a due. Da anni collabora con lo scrittore-opinionista Erri De Luca e con musicisti di calibro come Paolo Fresu, Enrico Rava, Gabriele Mirabassi, Enzo Pietropaoli, Riccardo Tesi, Rita Marcotulli, Stefano Bollani, Battista Lena, Luciano Biondini, Claudio Dadone, Piero Ponzo. Dal 2011, l’anno in cui è uscito Vitamia, una sorta di bilancio di vita personale e sociale sul nostro paese, ha affiancato sul palcoscenico l’attore pluripremiato Giuseppe Battiston nello spettacolo 18mila giorni – il pitone(testo di Andrea Bajani, regia di Alfonso Santagata) sul tema dell’improvvisa perdita del lavoro a 50 anni.

Ultimo disco. Nell’autunno 2013 è uscito in tutto il mondo Men at work, un doppio cd registrato nel corso di una lunga e fortunata tournée in Germania in quartetto (Giancarlo Bianchetti alle chitarre, Nicola Negrini al contrabbasso e basso elettrico, Philippe Garcia alla batteria): 23 canzoni che ripercorrono vent’anni di carriera musicale ed un dvd registrato live nei Cantieri OGR di Torino. Agli inizi di quest’anno è uscito in Francia Berceuse des reves, la versione francese (con le illustrazioni di Marina Jolivet) della Ninna nanna dei sogni, la canzone-favola per grandi e piccini illustrata dalle poetiche tavole di Altan che ha bruciato ben tre edizioni nel giro di pochissime settimane.