Caos Pisa: è un giallo. Caccetta si tira indietro, Britaly annuncia la conclusione

Dopo la rinuncia al mandato da parte del notaio è arrivata una nuova nota della società

Pablo Dana

Pablo Dana

Pisa, 30 agosto 2016 - Si tinge di giallo la vicenda legata alla trattativa della vendita del Pisa calcio. La famiglia Petroni non ha concesso la procura a vendere che pure aveva promesso e anticipato al notaio Caccetta. Il professionista pisano rinuncia dunque al mandato. Quasi contemporaneamente alla presa di posizione del notaio, la stessa Britaly ha invece diffuso il preliminare firmato da Lorenzo Petroni e Vincenzo Taverniti, allegandovi due lettere indirizzate al sindaco Marco Filippeschi e ad Equitativa. Nella prima viene ribadita la disponibilità di Britaly a mettere in atto tutti gli atti "per la salvaguardia della società", nella seconda viene fissata alle 18 di stasera la scadenza ultima entro la quale il fondo di Dubai dovrà restituire la nota firmata.

La lettera al fondo di Dubai (clicca qui) 

L'atto (clicca qui)

Lettera al sindaco (clicca qui)

La precisazione del notaio Caccetta  (clicca qui)

"Pur avendo aspettato fino ad ora nella speranza che si trattasse davvero soltanto di un ritardo - spiega il notaio Caccetta - , comunico che nonostante le rassicurazioni che ci erano state date più volte sia ieri, lunedì 29 agosto, sia nel corso di questa mattina, ad ora non è arrivata da parte della Carrara Holding S.r.l. nessuna procura per la vendita della società AC Pisa 1909 S.s.r.l.. Circostanza della quale, con un sentimento di incredulità misto a tristezza, devo purtroppo prendere atto". 

Le 13 sono passate abbondantemente e ancora non  è arrivata la firma definitiva sull'ultima offerta pervenuta dal Fondo d'investimenti di Dubai. Secondo alcune indiscrezioni, oltre ad alcune difficoltà legate alla traduzione del documento in inglese, ci sono ancora elementi tecnici al vaglio dei professionisti che fanno capo a Britaly Post. Il banchiere italo-svizzeto Pablo Dana ha concesso qualche altro tempo, ma comincia a diffondersi lo spettro che la firma tanto attesa non possa arrivare in tempi rapidissimi. E se, davvero, questo dovesse succedere gli scenari che si aprono sono inquietanti. A cominciare dal non arrivo in serata del mister Rino Gattuso allo sciogliete le righe dei giocatoi giunti al quinto giorno senza allenatore in panchina dopo l'esonero di Gianluca Colonnello. I tifosi stanno vivendo queste ore con ansia. 

 Era arrivata poco dopo le 11 allo studio del notaio Angelo Caccetta, e per consoscenza anche al sindaco Marco Filippeschi e al presidente della Lega Andrea Abodi, per posta certificata l'offerta definitiva da parte del fondo di investimenti Equistativa Group. A comunicarlo a La Nazione il banchiere italo-svizzero Pablo Dana. Secondo quanto riferito nel preliminare di vendita  l'offerta ammonta a 6,2 milioni di euro di cui 5,5 milioni messi dal fondo di Dubai, 400 a sconto del credito del direttore generale Fabrizio Lucchesi e 300 da un gruppo di tifosi Vip pisani. A qusto punto manca la firma della famiglia Petroni proprietaria, attraverso Britaly Post, della Carrara Holding che detiene l'Ac Pisa 1909. Se la firma arriverà entro le 13, già questo pomeriggio Rino Gattuso guiderà l'allenamento dei nerazzurri, altrimenti "purtroppo anche lui sarà costretto a rinunciare" ha spiegato Dana a La Nazione. "Tutto quello che dovevamo fare - sottolinea il banchiere italo-svizzero - lo abbiamo fatto. Ora tocca alla famiglia Petroni".

Intanto "Ringhio" Gattuso ha inviato un messaggio al gruppo facebook che porta il suo nome ("Io sto con Ringhio Gattuso, 19.500 iscritti):  "Grazie ragazzi! Non potete immaginare quanto sia orgoglioso del vostro affetto! Nella trattativa io devo restare neutrale e in tutto questo lungo periodo senza certezze mi sto macerando come voi. Ma se c'e' una cosa che mi sta aiutando a sopportare la situazione, e' sapere che 19500 persone sono con me e capiscono il mio amore per la squadra e per la citta'. Grazie ancora, ragazzi, e forza Pisa!". Per lui quasi mille "like" in pochi minuti.