Revocato l'incarico all'agente delle Miss dopo un servizio di Striscia

La decisione di Miss Mondo Italia. Una ragazza accusa l'uomo di aver chiesto sesso in cambio di una fascia. La difesa: "Montaggio ad arte per screditarmi"

Un momento del servizio mandato in onda da Striscia La Notizia

Un momento del servizio mandato in onda da Striscia La Notizia

Cascina (Pisa), 24 maggio 2017 - Le immagini di Striscia La Notizia hanno fatto il giro d'Italia nella serata di martedì 23 maggio. Con una telecamera nascosta, una miss ha mostrato quello che è accaduto con un agente del mondo delle modelle e dei concorsi di bellezza. L'uomo avrebbe chiesto un rapporto intimo alla ragazza in cambio di un titolo a "Miss Mondo Toscana", uno dei concorsi di bellezza attraverso il quale tante giovani cercano un posto al sole nel mondo dello spettacolo. Il servizio dell'inviata di Striscia La Notizia in Toscana, Chiara Squaglia, è stato visto anche dalla direzione nazionale di Miss Mondo, che ha deciso di revocare subito il mandato all'agente, che ha l'esclusiva sulla Toscana.

"A seguito dei gravi fatti di cui la direzione nazionale è venuta a conoscenza - si legge in un comunicato di Miss Mondo - e che oggi saranno trasmessi all’interno di Striscia la notizia, su canale 5 ,la direzione di Miss Mondo Italia, a tutela della propria immagine, della rete professionale che opera su tutto il territorio nazionale, nonché delle concorrenti, ha inteso revocare immediatamente l’incarico di agente regionale della Toscana. Eventuali altre responsabilità saranno valutate attraverso le vie legali". Molti, su Facebook, i messaggi che approvano la decisione della direzione. 

L'agente ha prontamente replicato. «Striscia la Notizia – questa la nota trasmessa dallo stesso agente, assistito dall'avvocato Giuseppina Anna Indelicato – è stata diffidata per violazione della privacy ai danni del sottoscritto. Il programma televisivo di Antonio Ricci, giorno 23 u.s., ha trasmesso un servizio, realizzato con la collaborazione di un’attrice e montato artatamente, con lo scopo di screditare la mia reputazione e la mia dignità, oltre a insinuare il dubbio che l’intero concorso sia stato manipolato per interessi personali. Le immagini andate in onda, in violazione delle norme sulla tutela della privacy (senza la mia autorizzazione e senza adeguata pixelatura per schermare l’identità), mi hanno notevolmente danneggiato, rendendomi bersaglio di una vera e propria gogna mediatica».