Modigliani e la bufera sui 'falsi'. Sgarbi: "Pepi ha sbagliato a tacere"

Il critico difende i curatori: "Nessuno però dovrebbe essere indagato"

‘Ritratto di Soutine’

‘Ritratto di Soutine’

Pisa, 17 gennaio 2018 - «LA MATERIA Modigliani è di per sé pericolosa», dice Vittorio Sgarbi, interpellato dalla Nazione sulla vicenda dei presunti falsi esposti a Genova, due dei quali in mostra anche a Pisa nel 2014 a Palazzo Blu. Sgarbi critica prima di tutto i magistrati della procura ligure per aver affidato le perizie delle contestate opere esposte a Palazzo Ducale a due esperte il cui parere, secondo il critico, non sarebbe autorevole. E usa un paragone colorito: «È come se uno dovesse essere operato al fegato e si affidasse a un callista». «Pepi è un bravo signore. Ma ha sbagliato a tacere quando vide a Pisa due di quelle opere che ora dichiara false», dice Vittorio Sgarbi a proposito del critico d’arte pisano, conoscitore di Modigliani, che ha dato il via all’inchiesta di Genova. Nella primavera del 2017 Pepi denuncia con un esposto la presenza di 21 opere da lui ritenute false nella mostra dedicata dal Palazzo Ducale al “maledetto” artista livornese. Si arriva così alla chiusura anzitempo dell’esposizione, all’apertura di una inchiesta della magistratura per truffa aggravata, messa in circolazione di false opere d’arte e riciclaggio e a tre persone indagate.

IL CASO Modigliani, che ha come teatro principale il capoluogo ligure e la mostra di Palazzo Ducale, ha lambito anche la città di Pisa perché due delle 20 opere ora ritenute false dalla perita nominata dalla Procura di Genova erano state esposte in altri musei, fra i quali anche quello di Palazzo Blu. Si tratta dell’olio su tela “Ritratto di Soutine” e del disegno a matita grassa “Testa scultorea”. Di quest’ultima, ieri su La Nazione, il proprietario, il collezionista livornese Guido Guastalla, fra l’altro direttore della casa natale di Modì, non solo rivendicava l’autenticità, ma dichiarava anche la ferma determinazione di dare battaglia legale affidandosi ad esperti. Il dipinto e il disegno che Pepi ritrova a Palazzo Ducale vengono da lui visti già quattro anni prima (era l’autunno 2014) a Palazzo Blu, nella mostra Modigliani et ses amis alla quale egli presta alcuni pezzi della propria collezione. Sempre ieri, Carlo Pepi dichiara di aver riconosciuto subito come falsi il dipinto e il disegno, ma di aver voluto tacere per non rovinare uno dei rarissimi eventi di alto profilo culturale che vengono organizzati a Pisa. Ma Sgarbi commenta: «Pepi è un bravo signore. È un toscanaccio. Ha la colpa di non aver detto nulla quando ha visto quelle opere a Pisa. Io non metterei mai le mie opere a fianco di opere false».

E, SU PALAZZO BLU, autentico motore di cultura per Pisa e il suo territorio, il critico d’arte usa parole di grande apprezzamento: «Palazzo Blu è una istituzione importantissima, da un decennio organizza mostre di altissimo livello con autorevoli curatori. La storia di Genova non può in alcun modo macchiarlo. Diciamo che tutto questo fa parte della maledizione di Modigliani. Penso piuttosto – affonda Sgarbi – che nessun curatore che organizza una mostra possa essere indagato perché espone un falso, anche perché se lo facesse si metterebbe nella condizione di nuocere a se stesso. È insensato».

e.m.