Con la microspia al quiz per la patente: "Mi serve per misurare il diabete"

Denunciata per truffa una donna. La Stradale sulle tracce del complice

L'apparecchio legato al braccio

L'apparecchio legato al braccio

Pisa, 16 dicembre 2017 -  Si faceva suggerire le risposte ai quesiti dell’esame di patente attraverso una microcamera e un microfono nascosti. Scoperta e perquisita, ha detto che quel congegno legato al suo braccio era un misuratore di pressione perché soffriva di ipertensione. Alla fine, è stata denunciata per truffa dalla Polizia stradale. Adesso si cerca anche il suo complice.

IL CURIOSO episodio è successo ieri nella sede della Motorizzazione dove si stava svolgendo una sessione dell’esame per il conseguimento della patente di guida. La protagonista è una donna di 53 anni, originaria della provincia di Caserta e che risiede da molti anni nell’area pisana. La donna si era presentata alla prova d’esame imbacuccata più del necessario. Sotto un pesante piumone, indossava un pullover da cui fuoriuscivano i polsini della camicia tenuti chiusi da due spille. Doveva sostenere l’esame per l’abilitazione alla guida e, sin dall’inizio della prova, non smetteva di parlare. Dapprincipio sembrava confabulasse fra sé e sé e, nonostante i commissari le avessero chiesto più volte di mantenere il silenzio così come conviene durante una prova d’esame, lei non obbediva.

IL SUO MODO di fare in un primo momento aveva solo irritato gli esaminatori, che poco dopo hanno però iniziato a nutrire sospetti sul suo comportamento e sul suo particolare abbigliamento. Alla fine della prova, la donna è stata così invitata in una stanza accanto a quella dell’esame. I poliziotti presenti, l’hanno invitata a spogliarsi del piumone, ma lei non smetteva di opporre diniego e resistenza. Così, gli uomini della polizia stradale hanno chiamato una collega che ha potuto perquisire la donna e scoprire cosa per tutto quel tempo stava nascondendo.

La signora aveva legato, con alcune strisce di nastro bianco, al braccio sinistro un congegno elettronico collegato a una microcamera e a un microfrono. Questi le servivano per mettere in grado il suo complice di vedere in diretta le domande dei quiz e per favorire la comunicazione fra i due. Lei chiedeva, lui rispondeva, lei marcava la casella esatta. Di fronte all’evidenza del congegno elettronico truffaldino, la 53enne anziché fare ammissione, ha proseguito nell’imbroglio. Dapprima, spiegando di soffrire di diabete, ha riferito che quello strumento servisse per misurarlo. Subito dopo, cambiando versione, ha detto ai poliziotti di soffrire invece di sbalzi di pressione e che quel congegno collegato al braccio fosse proprio un misuratore di pressione di ultima generazione. Appurato che non si trattasse di apparecchi sanitari, i poliziotti hanno denunciato la donna per truffa e sono sulle tracce del suo complice.