Lutto in casa Pisa. Addio a ‘Marchino’, il massaggiatore piegato dalla Sla

Da ieri la salma è esposta alle cappelline della Pubblica Assistenza di Cascina e vi resterà anche per tutta la giornata di oggi

Marco Deri e Gennaro Gattuso erano colleghi e amici

Marco Deri e Gennaro Gattuso erano colleghi e amici

Pisa, 21 novembre 2017 - HA VINTO la malattia. La stessa che si è portato via suo fratello. Ma Marchino ha lottato. Fino in fondo. Come era abituato a fare. Il suo cuore nerazzurro si è fermato domenica. Marco Deri, Marchino per tutti, massaggiatore del Pisa fino all’anno scorso con una vita passata al servizio dei colori nerazzurri, nelle giovanili prima e poi in prima squadra fin dal 2008. Ha ceduto alla Sla. Da ieri la salma è esposta alle cappelline della Pubblica Assistenza di Cascina e vi resterà anche per tutta la giornata di oggi. Pronta a raccogliere il saluto di chi vorrà rendere omaggio a questo guerriero, come ha fatto pubblicamente Andrea Lisuzzo in questo ricordo che pubblichiamo a fianco.

E come ha fatto in privato il Sindaco, insieme a tanti altri suoi compagni. A Rino Gattuso che gli ha fatto sentire la sua vicinanza fino all’ultimo e che è venuto a trovarlo a Pisa personalmente appena un mese fa, come aveva già fatto altre volte. Senza fanfare, senza proclami. Nei giorni scorsi era arrivato per salutarlo e stare vicino alla sua famiglia anche Edgar Cani dall’Albania, insieme a Polverini e Montella. I suoi “ragazzi” non lo hanno mai dimenticato un momento. Né quelli di prima, né quelli di oggi. Il Pisa lo ha ricordato con il lutto ieri sera e con un messaggio di cordoglio postato sul sito del club già domenica sera: «Il Pisa Sporting Club è in lutto per la prematura scomparsa di Marco Deri, per molti anni membro del nostro staff sanitario e amico di tutti noi.

IL presidente Corrado a nome di tutta la società esprime le più sentite condoglianze alla famiglia di Marco in questo dolorosissimo momento. Ti ricorderemo sempre con affetto e commozione, Ciao Marco!». Alla scadenza del contratto, al termine della scorsa, disgraziatissima stagione, le strade di Deri e del Pisa si sono separate. La Sla stava già minando il suo corpo, ma lui ha continuato a combattere. Con la forza e la dignità di sempre. Ha vissuto la malattia e il dolore in silenzio, lontano da tutto e da tutti. Sapevano gli amici, i collaboratori. Gattuso e i giocatori che sotto le sue sapienti mani ritrovavano vigore. Lisuzzo il giorno delle sue 100 partite in nerazzurro lo ha ricordato con le lacrime agli occhi. Non tanto per l’emozione di quella casacca indossata cento volte (anche per quello, certo), ma soprattutto per il dolore di non averlo in campo accanto a lui. Andrea, Eddy, Nacho, Piero, Rino, Fabrizio Buonasera, il fisioterapista che lo ha accompagnato fino alla fine, e tantissimi altri. Erano la sua famiglia. I pezzi di quel puzzle, che ha ben raccontato Lisuzzo nel suo ricordo, sapranno di nuovo congiungersi anche solo attraverso un pensiero. Un palpito del cuore. Ciao Marchino, alla sua famiglia giunga anche il cordoglio della redazione de La Nazione.

Gab.Mas.