La Curva Nord: Lucchesi ci ha detto che darà le dimissioni

Un comunicato diffuso in serata ripercorre il ''faccia a faccia'' di questo pomeriggio nella sede di Montacchiello fra il diggì nerazzurro e gli ultras

Una coreografia della Curva Nord

Una coreografia della Curva Nord

Pisa, 4 luglio 2016 - Punto primo, “abbiamo appreso con grande entusiasmo l'esistenza di una cordata vicino a Gattuso intenzionata ad acquistare la società mantenendo l'attuale gruppo”. Punto secondo, conseguentemente “siamo oltre modo inc …, per la cifra richiesta dall'attuale proprietà”, un valore che suona come “una sfida nei confronti di una città che ha ampiamente dimostrato di non volere più questi banditi”. E punto terzo, “Lucchesi, messo davanti ai fatti, e rendendosi conto che non può più lavorare a Pisa e ci ha assicurato che in un modo o in un altro si dimette dal proprio ruolo”.

E' un comunicato in tre punti quello divulgato in serata dai gruppi organizzati della Curva Nord dopo il faccia a faccia a Montacchiello con il direttore generale Lucchesi. Un documento che contiene anche un vigoroso invito alle “istituzioni a fare da garante nell'assicurare un immediato passaggio dell'attuale società”. E che poi ripercorrere il confronto con il Lucchesi: “Poche ore fa, dopo numerosi giorni di latitanza del direttore sportivo Fabrizio Lucchesi lo abbiamo "beccato" in sede e gli abbiamo espresso il parere nostro e dell'intera città, che lo ritiene un bugiardo doppiogiochista – scrivono-. Più volte abbiamo ribadito che nel ruolo di diesse egli è ritenuto valido, ma la cosa che noi non possiamo tollerare è che lui, oltre ad avere sempre mentito all'intera piazza al punto di non essere più creduto da nessuno (dall'estate scorsa più volte ha giurato sui figli che avrebbe lavorato onestamente e con trasparenza), è la persona che pur di mentire ci ha portato in casa questi banditi, cosciente che lo fossero. Messo davanti ai fatti e, rendendosi conto che non può più lavorare a Pisa, ci ha assicurato che in un modo o in un altro si dimette dal proprio ruolo”. Conclusione: “Ribadiamo che i tempi sono brevi e la nostra pazienza è finita, invitiamo la città ad continuare ad essere unita per raggiungere un obiettivo sempre più vicino: via i banditi da Pisa”.