L'Aoup coinvolta nel sesto trapianto di rene da donatore samaritano in Italia

All'ospedale di Cisanello sono stati effettuati altri 3 interventi di questo tipo

Un medico, foto generica (fonte ansa)

Un medico, foto generica (fonte ansa)

PISA 10 gennaio 2017 – L’Aoup protagonista ancora una volta in una donazione samaritana di rene (da vivente) in Italia. Grazie al terzo donatore samaritano italiano (il primo nel 2015 e il secondo a luglio 2016), proveniente da Vicenza, sono state coinvolte 5 coppie donatore/ricevente incompatibili tra loro. I centri trapianto che hanno sviluppato questa catena di solidarietà – che si è dipanata fra i primi di dicembre e i primi di gennaio, dal momento che uno dei riceventi ha avuto bisogno di un trattamento farmacologico pre-trapianto supplementare - sono stati quattro, per 6 trapianti complessivi di cui 3 effettuati a Pisa. I Centri coinvolti sono stati: Vicenza (Ospedale San Bartolo), Palermo (Ospedale Civico), Pisa (Ospedale di Cisanello) e Parma (Ospedali Riuniti). Il tutto è stato reso possibile dagli operatori della Polizia di stato, che ha assicurato il rapido trasporto degli organi con personale della Polizia stradale e dal coordinamento del Cnt - Centro nazionale trapianti attraverso il suo organismo operativo (Cnto) che ha favorito e monitorato il timing delle procedure di prelievo e trapianto. A Pisa hanno operato, come di consueto, lo staff delle Unità operative di Chirurgia generale e dei trapianti diretta dal professor Ugo Boggi, dell’Unità operativa di Anestesia e rianimazione trapianti diretta dal dottor Gianni Biancofiore, gli infermieri del Blocco operatorio dell’Edificio 6 (Monoblocco), il personale dell’Unità operativa di Nefrologia, trapianti e dialisi diretta dalla professoressa Maria Francesca Egidi, della Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti diretta dal dottor Fabrizio Scatena e gli infermieri del Coordinamento trapianti di rene e pancreas. Questa mattina a Roma si è tenuta la conferenza stampa cui ha partecipato, per l’Aoup, il professor Fabio Vistoli, nell’ambito di una iniziativa da parte del Ministero della salute e del Centro nazionale trapianti nella quale sono stati presentati i dati su donazioni e trapianti nel 2016 in Italia ed una nuova campagna di sensibilizzazione ai temi della donazione per il 2017.

Anche il 2016 ha il segno più in Toscana per quanto riguarda donazioni e trapianti, che già erano saliti nel 2015. E la Toscana si conferma la regione più generosa nel panorama nazionale. Lo dicono i dati del Centro Nazionale Trapianti presentati stamani a Roma. In Toscana nel 2016 i donatori di organi sono stati 53,3 per milione di abitanti (PMP), più che doppi rispetto a una media nazionale del 24,3. E in crescita rispetto al 2015, quando erano stati 48 PMP (media nazionale 22,6). "I toscani sono generosi, lo sappiamo, e questi dati ce lo confermano - è il commento dell'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - Nel 2016 in Toscana donazioni e trapianti continuano a crescere, come già era stato nel 2015. Per questo, voglio ringraziare prima di tutto le famiglie dei donatori, che scelgono di volgere un grande dolore come quello della morte di un congiunto in un grande atto di generosità e solidarietà. Ma il mio ringraziamento va anche alle associazioni dei donatori, e al sistema sanitario nel suo complesso: ai coordinamenti locali e a tutti i professionisti che nelle terapie intensive, nei pronto soccorso, nei centri trapianto, contribuiscono a questo grande risultato. Un grazie a tutti". Questo aumento si è tradotto, e questo è l'aspetto di efficienza più importante, in un numero di donatori utilizzati che è passato da 37.6 PMP del 2015 al 45 PMP del 2016 (media nazionale 21.4 PMP), che ha portato nella nostra regione a una riduzione delle liste di attesa per alcuni organi. Rimane significativa, nella nostra regione così come a livello nazionale, la percentuale di opposizioni alla donazione, che si attesta intorno al 30% e rispetto alla quale OTT (Organizzazione Toscana Trapianti) non solo sta mettendo in atto azioni di sensibilizzazione ma ha anche attivato e finanziato un progetto di ricerca sociale e antropologica. Importante è stato l'avvio del programma di donazione a cuore fermo, che è riuscito a mettere a disposizione del sistema trapianti regionale e nazionale ulteriori organi da trapiantare. "La nostra regione - spiega il dottor Adriano Peris, responsabile OTT - ha partecipato attivamente nella catena di trapianti di rene da vivente in modalità cross-over innescate da una donazione samaritana. I dati ottenuti nel 2016 sono anche da mettere in relazione al nuovo approccio organizzativo di OTT che ha lavorato in stretta collaborazione con le reti cliniche delle patologie tempo dipendenti istituite nella nostra Regione, fatto innovativo a livello nazionale". Nel 2016 sono state infatti realizzate a livello nazionale anche due catene di trapianti di rene da vivente in modalità cross-over, innescate da una donazione samaritana. La prima è stata nello scorso luglio, e ha coinvolto anche le Aziende ospedaliero universitarie pisana (Cisanello) e senese (Le Scotte). La seconda si è sviluppata tra dicembre 2016 e gennaio 2017 e ha coinvolto cinque coppie donatore/ricevente incompatibili tra loro. Anche questa volta, la catena di solidarietà è passata anche dalla Toscana. I centri trapianto che hanno sviluppato questa catena sono stati quattro: Vicenza - Ospedale San Bartolo, Palermo - Ospedale Civico, Pisa - Ospedale Cisanello, Parma - Ospedali Riuniti, in collaborazione con gli operatori della Poilizia di Stato, che ha assicurato il rapido trasporto degli organi con personale della Polizia stradale. Cos'è la donazione samaritana Per donatore "samaritano" si intende un donatore vivente di rene che offre l'organo alla collettività e non ad uno specifico ricevente, senza alcun tipo di remunerazione o contraccambio. La donazione samaritana è considerata un atto supererogatorio (apprezzabile dal punto di vista etico) ma non preteso sul piano morale e/o giuridico. La decisione di donare un rene alla collettività deve essere libera, gratuita e informata. La donazione cosiddetta "samaritana" è ammessa solo per il rene. Data la specificità di questo tipo di donazione, non può considerarsi sostitutiva alla donazione di rene da vivente "standard" e a quella da cadavere. La donazione samaritana è attualmente ammessa in Paesi europei, quali la Spagna, l'Olanda e il Regno Unito, e negli Stati Uniti. Come avviene la donazione samaritana: l'iter da seguire Nel caso di via libera definitivo da parte del Centro Nazionale Trapianti, il Centro Regionale Trapianti e il centro trapianti coinvolti seguiranno le procedure previste per il protocollo di donazione di rene in modalità "cross over". La sede del prelievo del rene messo a disposizione dal samaritano sarà concordato tra il centro trapianti del ricevente e quello a cui si è rivolto il donatore. Se necessario, e sempre nella piena garanzia dell'anonimato, al donatore samaritano può essere chiesto di eseguire il prelievo presso il centro trapianti del ricevente. Il donatore samaritano rientrerà, come avviene in caso di donazione di rene da vivente "standard", nei programmi di follow-up. Cos'è il trapianto cross-over ?Per "trapianto incrociato di rene da donatore vivente (cross-over)" si intende l'evento in cui il donatore e il ricevente non sono compatibili per la presenza di anticorpi anti HLA o anti- ABO o per altri motivi di incompatibilità ed è, pertanto, preclusa la procedura standard di trapianto da donatore vivente. In tal caso, e in presenza di almeno un'altra coppia in situazione analoga, i donatori e i riceventi delle due diverse coppie, se biologicamente compatibili, si "incrociano". L’anno appena concluso ha segnato un vero e proprio record per il numero complessivo dei donatori nel nostro Paese: nel 2016 sono stati 1596 contro i 1489 dell’anno precedente. Un importante incremento, dovuto sia alla crescita dell’attività sull’intero territorio nazionale sia alla progressiva diffusione della donazione a cuore fermo. Il trend positivo è confermato anche dall’aumento dei donatori utilizzati, che superano per la prima volta la quota dei 1.300 (contro i 1.165 del 2015). Le opposizioni alla donazione si attestano stabili intorno al 30%; la riduzione di questo dato rappresenta la sfida principale per la Rete nazionale trapianti nel 2017. Il 2016 si è concluso con un altro record: cresce del 13% il numero dei pazienti trapiantati rispetto all’anno precedente, un incremento mai raggiunto negli ultimi anni. Il dato complessivo registra, infatti, 3.736 trapianti da donatore cadavere e vivente, contro i 3.327 del 2015, e mostra una crescita nell’attività trapiantologica per tutti gli organi: 2.086 per il rene (1.882 nel 2015), 1.235 per il fegato (1.094 nel 2015), 267 per il cuore (contro 246 del 2015), 154 per il polmone (112 nell’anno precedente) e 69 per il pancreas (contro i 50 del 2015). Stabili nel 2016 le liste di attesa per i trapianti, con alcune positive novità: per la prima volta la lista del rene e quella del polmone sono in diminuzione rispetto all’anno precedente; la riduzione della lista del rene è pari a 300 pazienti. Per la prima volta, a distanza di un anno, il numero dei pazienti in attesa di un rene è inferiore a quello di 12 mesi prima, al lordo dei nuovi pazienti entrati in lista di attesa nel periodo di riferimento. Al 31 dicembre 2016, i pazienti in lista di attesa sono stati 8.856: la maggior parte di questi è in lista di attesa per ricevere un trapianto di rene (6.598); sono 1.041 i pazienti iscritti in lista per il fegato, 742 per il cuore e 346 per il polmone. Nel 2016 sono state realizzate due catene di trapianti di rene da vivente in modalità cross-over innescate da una donazione samaritana. L’ultima catena si è sviluppata tra dicembre 2016 e gennaio 2017: grazie al terzo donatore samaritano nel nostro Paese. Cresce anche l’attività di donazione e trapianto di cellule staminali emopoietiche: nel 2016, gli iscritti al Registro italiano donatori di midollo osseo (IBMDR) sono stati 498.000 contro i 469.000 del 2015. I trapianti da donatore volontario adulto sono stati 742 (contro i 704 del 2015) mentre i trapianti da donatore familiare semi-compatibile (noto come trapianto aploidentico) sono stati 360 (mentre nel 2015 erano 338). Continua l’impegno del Ministero della salute e del Centro nazionale trapianti sul fronte delle iniziative di comunicazione per aumentare la corretta informazione sul tema nel nostro Paese. I cittadini che hanno deciso di registrare al proprio Comune ilconsenso alla donazione di organi e tessuti in occasione del rinnovo della carta d’identità sono oltre 380.000 mentre le Amministrazioni comunali che hanno attivato questa procedura sono 1.350. La media delle dichiarazioni di volontà rilasciate all’ufficio anagrafe ogni giorno è pari a 1.000. Prosegue nel 2017 la campagna Diamo il meglio di noi, un’iniziativa dedicata alle grandi organizzazioni pubbliche e private per diffondere tra i propri dipendenti la cultura del dono e aumentare il numero delle dichiarazioni di volontà. Diamo il meglio di noi diventa la campagna di punta di quest’anno e si pone l’obiettivo di aumentare sensibilmente il numero dei partner (ad oggi 26, tra cui: l’Iss-Istituto superiore di sanità, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Eataly, Telethon e la Fondazione U. Veronesi) e coinvolgere le Regioni italiane nell’adesione alla campagna, moltiplicando il numero delle iniziative e degli eventi sul territorio nazionale.