"Non ho fretta di comprare il Pisa. Devo prima valutare tutte le carte"

Gravina conferma l’interesse, ma "una trattativa ancora non c’è"

Giulio Gravina

Giulio Gravina

Pisa, 28 agosto 2016 - «Tra lunedì e martedì faremo le nostre valutazioni complessive e tra mercoledì o giovedì prenderemo una decisione». Non pare avere fretta Giulio Gravina, presidente di Italpol, il colosso romano della vigilanza privata, nella trattativa per rilevare il Pisa e raggiuto al telefono da La Nazione, ammette: «Oggi mi godo qualche ora insieme a mio figlio, del Pisa parleremo all’inizio della prossima settimana».

Bluff o no, Gravina ostenta serenità e ripete che le carte le ha da almeno un paio di settimane ma che la trattativa tra Petroni e Pablo Dana (e forse anche la situazione ambientale pisana) lo aveva convinto a lasciar perdere. «Ora sembra esserci spazio e stiamo facendo le nostre considerazioni – spiega lo zio di Lorenzo Petroni – ma è presto per fare valutazioni di carattere sportivo. Sul resto capisco i timori della tifoseria e io per primo ricordo a tutti che la nostra azienda opera sotto il baluardo della legalità e lavora a stretto contatto con il ministero dell’Interno. Non giudico Petroni e le sue disavventure giudiziarie, ma noi per primi non vogliamo essere trascinati in queste vicende. Per questo le nostre sono valutazioni a 360 gradi ed è troppo presto per fare previsioni».

Presto? Il Pisa ha già saltato la prima, il mercato termina mercoledì e la squadra incompleta. Il club è paralizzato da settimane. Manca anche l’allenatore…

«Ho visto, ma non capisco perché. La struttura che c’era prima c’è anche adesso e non possono essere questioni personali tra Petroni e Lucchesi a fermare tutto. In una società seria c’è una proprietà, ma è poi il management a mandare avanti l’attività operativa seguendo le indicazioni dei proprietari. Io non voglio accusare nessuno, ma mi pare che certi comportamenti siano eccessivi. Se anche fossimo noi ad acquistare, e al momento è prematuro dirlo, non sarei io in prima persona a gestire il mercato e tutte le altre questioni legate al campo».

Ma acquisterà davvero il Pisa?

«Per ora stiamo solo valutando questa opportunità. Devo parlarne con la mia famiglia e capire bene come stanno i conti della società. Dalle carte che abbiamo ricevuto ci siamo fatti una prima impressione ma servono approfondimenti che richiedono ancora qualche giorno di tempo».

Intanto, resta aperta la querelle legata alla liquidazione dell’ex socio Fabrizio Lucchesi. Mentre nel caso totale in cui da settimane si dibatte il Pisa si pensa bene di ingaggiare un allenatore per poi esonerarlo poco dopo. Non proprio un esempio di buona amministrazione.

«E’ vero. Ma non voglio dare giudizi sugli altri che non mi competono. E’ chiaro che serve chiarezza. Io non so di chi sono le colpe, ma credo che la famiglia Petroni che ha messo soldi nel club abbia anche dei meriti: ha preso il Pisa in C e ora la squadra è in serie B. Per quanto riguarda, infine, la vicenda Lucchesi nelle carte che ci hanno dato ho visto che si tratta di un debito della società verso di lui di circa 400mila euro da pagare entro il 31 dicembre. C’è tutto il tempo per rispettare i patti».

Perché avete voluto bypassare il sindaco. Non crede che sia stato poco trasparente verso la città?

«No, perché non abbiamo ancora deciso se fare un’offerta oppure no. Se decideremo di farla prenderemo contatti anche con il sindaco. Ora è prematuro, perché una trattativa tra noi e il Pisa ancora non c’è».