Chiude negozio, "Il centro storico si è smarrito nel degrado"

La titolare della Bottega delle erbe: "Domani sera abbasseremo la saracinesca per l’ultima volta"

Oretta Barani

Oretta Barani

Pisa, 24 marzo 2017 - "Domani sera abbasseremo la saracinesca per l’ultima volta e, dietro a quella porta, lasceremo i ricordi, l’affetto dei clienti e il lavoro di una vita intera". Lo dice con un nodo alla gola e un velo di emozione Oretta Barani, titolare de ‘La Bottega delle erbe’, l’erboristeria di via Carducci che si è arresa di fronte alla triste piega che ha preso il centro storico cittadino. Complice la crisi e i mancati aiuti per salvaguardare la sorte dei negozi storici, la signora Oretta non riesce più a ritrovare quel batticuore, quelle farfalle nello stomaco che, fin dal primo giorno di università, la fecero innamorare di Pisa.

"Fu amore a prima vista – ricorda Barani –, un amore che mi convinse a trasferirmi e a investire in questa città aprendo addirittura un’attività tutta nostra. Io e la mia compagna di studi siamo così diventate socie e, fino al 1999, siamo state ai Bagni di Nerone con la nostra erboristeria. Poi ci siamo trasferite in via Carducci e, adesso, dobbiamo prendere atto che i tempi sono cambiati e che non ce la facciamo più a sostenere le spese".

Una decisione obbligata quella della signora Oretta e della socia, Gabriella Novelli, che dalla Lunigiana si erano trasferite in città con mille progetti e appetitose ambizioni. "Il centro storico si è smarrito in un galoppante degrado e ha perso la sua natura di nicchia – prende atto con dispiacere la signora –. A galoppare sono i tanti minimarket che prendono il posto delle botteghe storiche. La città, giorno dopo giorno, sta morendo dietro ad una politica locale che ci costringe ad abbassare le saracinesche. Via Carducci ormai è una zona ibrida e il definitivo colpo di grazia lo abbiamo ricevuto dopo l’introduzione delle nuove Ztl e la chiusura dell’arco di San Ranierino".

L’amministrazione, dal canto suo, non ha poi creato percorsi capaci di attirare clienti. "Il centro è abbandonato – prosegue la proprietaria del negozio –, non si fa niente per abbellire le strade secondarie e non si concedono sgravi fiscali per aiutare i commercianti ad andare avanti. L’esempio di Lucca o di tante altre città non lo guardiamo neppure e accettiamo passivamente un centro storico abbandonato da tutti".

Chiaro il riferimento alle ultime mosse di Palazzo Gambacorti: "Siamo state costrette a chiudere – incalza la donna –. Se la giunta avesse fatto qualcosa invece di aumentare il costo dei parcheggi o investire in trenini che non danno certo una mano ai commercianti, forse avremmo mandato avanti l’attività ancora per qualche anno. I turisti non oltrepassano via Santa Maria e, se si parla di commercio, si guarda solo a Corso Italia che vive di catene. Le botteghe storiche si sono arrese perché non hanno trovato delle politiche accoglienti e lungimiranti come è accaduto a Lucca dove il commercio è florido".

Ma la rabbia lascia ben presto il posto ai ricordi e all’affetto che, dopo 34 anni, non è mai mancato alle due commercianti: "Provo indubbiamente una grande tristezza – conclude con un filo di voce la signora Oretta – perché il fondo non è nostro, la crisi e le politiche locali ci costringono a chiudere. Ma il sorriso lo ritrovo nel momento in cui penso ai tanti clienti che ci hanno dimostrato un grande affetto e un prezioso riconoscimento. Queste dimostrazioni di stima non hanno prezzo e le porteremo sempre nel cuore".

Francesca Franceschi