Cemento record: Pisa prima in Toscana per consumo di suolo

La denuncia Coldiretti: il 7,7% della superficie della provincia è ricoperta da case, palazzi, capannoni, strade

Un cantiere edile

Un cantiere edile

Pisa, 11 dicembre 2017 - Record di cemento. Pisa risulta al primo posto a livello regionale per consumo del suolo dietro Lucca e Firenze: 64 ettari in più di terra “rubate” alla campagna e al verde.

Il 7,7% della superficie della provincia di Pisa è ricoperta da case, palazzi, capannoni, strade.

Lo 0,34% in più rispetto ad un solo anno fa. Il territorio affoga perché la superficie agricola e forestale ha raggiunto il minimo storico, causa cementificazione e abbandono, che hanno reso la provincia più debole rispetto al rischio alluvioni e frane. A dirlo è Coldiretti sulla base dell'analisi dell'ultimo rapporto Ispra. “Gli effetti di una gestione sbagliata del territorio - spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa - sono ancora più evidenti quando le piogge si fanno insistenti. La siccità, che ha reso i terreni duri e quasi impermeabili, ha solo aggravato la salute del nostro suolo che è sempre meno. Non è solo una questione di tombini ostruiti, che rappresentano un elemento di una problematica di gestione più ampia, degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Il tutto spesso aggravato anche a monte dall'assenza di una politica forestale e di gestione del reticolo idrografico”.

L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre un quarto della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari. “Rispetto al 2015, nella nostra provincia, si è verificato un’accelerazione del consumo del suolo pari a 64 ettari che si traduce in un consumo pro-capite di 448 metri quadrati per abitante con un incremento di 2 metri rispetto all’anno prima. spiega ancora Filippi - Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ormai da alcuni anni ferma in Parlamento, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio.

Dobbiamo continuare a difendere il nostro patrimonio agricolo dandogli un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono i cambiamenti climatici con sconvolgimenti sempre più intensi e frequenti”.

L’esigenza di difendere il suolo si è estesa a livello comunitario dove la task force, formata da ACLI, Coldiretti, FAI, INU, Legambiente, LIPU, Slow Food e WWF e altre 500 associazioni promotrici di “People4Soil”, ha aderito al network europeo (www.salvailsuolo.it) e ha lanciato un appello rivolto alla Commissione Europea, che fa riferimento all’obiettivo delle Nazioni Unite di fermare il degrado di suolo a livello globale entro il 2030. “Ecco perché – conclude Aniello Ascolese, Direttore Coldiretti Pisa - serve una legge contro il consumo del suolo: per tutelare i cittadini ed il nostro futuro della nostra terra e del nostro paese”.

Per informazioni anche www.toscana.coldiretti.it e pagina ufficiale Facebook e Twitter