"Da studentessa lavoravo la domenica. Il profitto onesto è dono di Dio"

Il sindaco Ceccardi interviene sulle aperture dei centri nei festivi, rispondendo anche al vescovo

Il sindaco Susanna Ceccardi interviene su Fb

Il sindaco Susanna Ceccardi interviene su Fb

Pisa, 21 aprile 2017 - Abitudini che cambiano. Il sindaco di Cascina, Susanna Ceccardi, interviene su lavoro, festivi e diritti, rispondendo anche all’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto.

In un suo post su Facebook affronta questo argomento molto attuale e dibattuto. Come vede la questione?

«La mia è una posizione personale, forse non coincidente con quella della Lega Nord che in altre regioni si è battuta per la chiusura domenicale dei negozi. Credo, però, che sia soltanto la naturale evoluzione di stili di vita che cambiano. I ristoratori per esempio sono abituati a lavorare il weekend o per i festivi, e nessun cameriere si sognerebbe di protestare. Sa che fa parte del suo lavoro. E così vale anche per altri impieghi, la gente ha meno tempo per fare shopping durante la settimana».

Quando era studentessa lavorava saltuariamente...

«Sì, all’ippodromo come terminalista per molti anni: soprattutto la domenica e nei giorni festivi. È stata una bella esperienza. Poi ho lavorato part time negli uffici universitari, ho fatto volantinaggio».

Fai mai la spesa la domenica?

«Mi capita, anche se per lavoro mangio fuori e quindi a casa non tengo molte cose nel frigo».

Sul tema è intervenuto anche l’arcivescovo di Pisa che ha parlato di «ampio disconoscimento del valore delle feste cristiane in nome del profitto», che cosa ne pensa?

«Il profitto non è in contrasto con la cristianità. Anzi, se viene guadagnato onestamente è il giusto riconoscimento al lavoro umano ed è quindi un dono di Dio».

I sindacati dicono che queste aperture nei festivi fomentano solo il lavoro precario: voucher, tempo determinato...

«Il problema non è lavorare o non lavorare la domenica e nei festivi. È essere pagati il giusto per quello che si fa. Il costo del lavoro negli anni si sta abbassando perché la concorrenza è alta e queste sono le inflessibili leggi del mercato. Non credo che tenere chiusi i negozi la domenica sia una soluzione al problema, anzi. Credo che i negozi che restano aperti lo facciano per riuscire a guadagnare qualcosa in più. Negli altri paesi è così da anni. Importiamo usanze dannose questa non mi sembra malvagia».

Qualcuno si è lamentato dei ponti che fanno gli uffici comunali. Il pubblico è diverso dal privato?

«Sono impegnata quotidianamente per efficientare la macchina comunale. Abbiamo deciso di chiudere per il ponte del 25 proprio in quest’ottica: abbiamo garantito i servizi minimi e abbiamo chiuso gli altri. Molti cittadini sono fuori e il 24 potrà essere recuperato dal dipendente in un altro giorno. Non è un giorno di ferie in più, ma è computato nel monte ferie che ogni dipendente ha in un anno. Quindi, nessuno spreco».