Bus turistici: ai ferri corti Comune e aeroporto

Palazzo Gambacorti vuole cancellare con una ordinanza la fermata davanti al «Galilei» e spostarla alla stazione intermedia del people mover. Toscana Aeroporti pronta a ricorrere al Tar

Il terminal dei bus turistici davanti all’aeroporto «Galileo Galilei» (Foto Valtriani)

Il terminal dei bus turistici davanti all’aeroporto «Galileo Galilei» (Foto Valtriani)

Pisa, 13 aprile 2017 – Comune di Pisa e Toscana Aeroporti ai ferri corti sulla gestione dei bus turistici che arrivano da Firenze carichi di viaggiatori per imbarcarsi al «Galilei». A conti fatti un servizio gestito da quattro compagnie per circa 500mila passeggeri l’anno. Oggi si fermano nel terminal dedicato davanti all’aerostazione. Ma palazzo Gambacorti – spinto dalla necessità di dover riempire il people mover – non vuole perdere un boccone così ghiotto e intende cancellare questa fermata per dirottare i viaggiatori a quella intermedia del «people mover» in via di Goletta, così che possano pagare il biglietto, salire sulla navetta e tornare all’aeroporto.

«Tornare» è il verbo giusto perché i pullman che arrivano da Firenze lungo la Superstrada, giunti all’altezza di Pisa, si troveranno a costeggiare lo scalo, a sfiorarlo con una mano quando il bus esce dalla Fi-Pi-Li e percorre la viabilità davanti allo scalo per poi proseguire fino a via di Goletta per far scendere i turisti i quali, appunto, torneranno poco dopo verso il Galilei, ma stavolta lungo la strada ferrata. Una sorta di giro dell’oca, cui si aggiunge la ciliegina sulla torta del labirinto nel quale entrano i viaggiatori quando approdano alla stazione del mover. Per raggiungere i vagoni devono infatti prima prendere un ascensore, raggiungere una passerella aerea per scavalcare i binari, rientrare in un ascensore per scendere a terra dalla parte opposta e finalmente salire sulle navette dal lato giusto.

La materia è da tempo oggetto di trattativa tra amministrazione locale e Toscana Aeroporti, ma non si sblocca. Anzi, proprio l’atteggiamento perentorio del Comune sarebbe stato all’origine del clamoroso incidente diplomatico accaduto nel giorno dell’inaugurazione del people mover, quando Toscana Aeroporti disertò in massa la cerimonia col ministro Delrio. Palazzo Gambacorti disse che si trattava di un fulmine a ciel sereno e di non comprenderne le ragioni, ma proprio quel giorno erano stati piazzati i cartelli di divieto di fermata nel terminal davanti al «Galilei» utilizzato dai bus. E questa è stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono trascorse alcune settimane, ma la possibilità di ricucire appare lontana.

Toscana Aeroporti chiede che comunque si intervenga sul people mover con gli accorgimenti tecnici che consentano ai viaggiatori di evitare il «giro dell’oca» delle passerelle aeree cui sono costretti in via di Goletta. Adeguamenti che richiederebbero alcuni mesi di lavori, nel corso dei quali mettere a punto gli altri dettagli di una eventuale intesa. Palazzo Gambacorti invece preme sull’acceleratore giustificando il provvedimento come necessario anche per liberare il quartiere dal passaggio dei bus e pare intenzionato a procedere a colpi di ordinanza per spostare le fermate. Provvedimento che rischia di essere subito impugnato davanti al Tar da Toscana Aeroporti.

Ma il rischio è ancora più elevato. La mancanza di un’intesa o la presenza di troppe difficoltà per le compagnie di trasporto su gomma o di costi troppo elevati a carico dei viaggiatori, potrebbe spingere le stesse ad abbandore Pisa e a dirottare i propri clienti sullo scalo di Bologna, che da sempre cerca di accreditarsi come «vera» porta della Toscana. Ne vale la pena?