Bup, si ritenta in Consiglio

All’ordine del giorno, la mozione di Maziotti. L’intervento della professoressa Frugoni

Lavori alla Sapienza (foto di Valtriani)

Lavori alla Sapienza (foto di Valtriani)

Pisa, 30 novembre 2016 - Biblioteca universitaria, ennesimo tentativo di discussione in Consiglio comunale. Il 1 ° dicembre 2016, è all’ordine del giorno la mozione, prima firmataria Alessandra Mazziotti, Pd in cui si chiede la riapertura della struttura. Una mozione rimandata da mesi. Si spera che sia la volta buona. Visto che i libri, oramai, sono in partenza per l’Archivio di Stato di Lucca, dove rimarranno almeno fino all’estate prossima per permettere i lavori.

E proprio su questo interviene la professoressa Chiara Frugoni, presidente Amici della Bup. «Riguardo al trasferimento in un deposito dei libri della Biblioteca Universitaria di Pisa che oggi si avvia, prendiamo atto che dalla città di Pisa, da professori e studenti, dai cittadini , non si è levata una ferma voce di protesta contro la volontà del rettore Augello che proclamava che “i libri devono andarsene” (e infatti se ne stanno andando). Non si è sentita alcuna voce che si sentisse in dovere di chiarire che i danni strutturali del preteso terremoto si limitavano ad una parete tirata su nel punto sbagliato e al cambio di linoleum nei pavimenti. E d’altronde, come mai, se i danni derivavano dal terremoto, non sono stati chiesti i risarcimenti per danno sismico? Nessuno ha protestato per il fatto che gli impiegati della Biblioteca potessero entrare con tante difficoltà in biblioteca per i veti del rettore quando notizie giornalistiche hanno reso noto che persone non autorizzate sono entrate di notte in Sapienza, senza peraltro essere denunciate alle forze dell’ordine dalle autorità competenti».

Professoressa che prosegue: «Non c’è stata una comunicazione ufficiale del versamento che ha interessato circa duemila libri (e che quindi confermano le nostre preoccupazioni) per colpa dell’azienda che si è aggiudicata i lavori in Sapienza e che ha già sforato abbondantemente tempi e costi previsti. Ma che effettuerà anche i lavori nella biblioteca che ha danneggiato. Per il resto gli Amici Bup sono sicuri che spostamento e lavori si svolgeranno con le massime cautele: anzi si stupirebbero del contrario. Resta il fatto che spostamenti e lavori si realizzano dopo anni di attesa inerte e senza seguire la via più semplice: cioè spostare i libri degli ambienti volta a volta interessati negli spazi liberi e pronti al piano di sotto. Ciò determina ulteriori ritardi di anni (“almeno uno”) e ulteriori incrementi di spese pubbliche, che nessuno si sente in dovere di dichiarare. In effetti polemizzare, da parte dell’Università contro una libera associazione come gli Amici Bup è più facile che disegnare un percorso di rinascita per il quale pochi, a Pisa, sembrano efficacemente lavorare».