Si rinnova la tradizione della «Barca di San Pietro»

Festa a Corliano per la festa del 29 giugno. Oggi la consegna delle damigiane, domani premiazione e festival musicale

La maestosa facciata della villa Agostini a Corliano.

La maestosa facciata della villa Agostini a Corliano.

PISA, 28 giguno 2017 - In occasione della festa del 29 giugno, nella suggestiva cornice della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo alla villa di Corliano, verrà celebrata la messa dedicata ai patroni del Borgo e della tenuta. La cerimonia avrà luogo alle 17.30, all’interno della cappella eccezionalmente aperta al pubblico dalla famiglia Agostini Venerosi Della Seta, proprietaria della storica dimora dal 1536. Entro la sera precedente, i residenti di San Giuliano Terme potranno inoltre consegnare in villa le damigiane che si contenderanno il tradizionale premio per la migliore «Barca di San Pietro». E’ questo un omaggio all’antica usanza di predisporre nella notte fra il 28 e il 29 giugno, un contenitore di vetro riempito d’acqua e nel far colare nell’acqua un albume d’uovo. Il mattino seguente si troveranno nell’acqua delle strutture, formate dall’albume, che ricordano le vele di una nave.

Sempre il giorno 29, alle 18.30, chi lo desidera potrà proseguire il pomeriggio con «Muse», evento inaugurale della settima edizione del Festival di Musica e Arti Varie «Chi vuol esser lieto sia...» diretto da Anna Ulivieri: un percorso musicale alla scoperta della villa, del parco, del bosco e delle storie di Corliano guidato dalla storyteller Claudia Bertozzi e accompagnato da musiche di Piazzolla,Villa-Lobos, Satie, Debussy, Ibert, Cortes e Di Marino. I brani saranno eseguiti da Annarita Dallamarca (soprano), Anna Ulivieri (flauto), Eleanor Young (violoncello) e Stefano Quaglieri (chitarra) ed interpretate dal soprano Annarita DallaMarca, con la voce recitante di Guido Martinelli. L’itinerario sarà impreziosito dalla partecipazione straordinaria della ballerina Patrizia Telleschi, protagonista delle suggestioni danzanti e della mostra fotografica di Mauro Boni, ambientati entrambi negli scorci più suggestivi del Parco. Il percorso si concluderà alle 20.30 con la premiazione della migliore Barca di San Pietro. Sarà infine possibile concludere la giornata a cena presso l’Osteria di Antonio all’Ussero al prezzo speciale di 25 euro, seguita dall’osservazione del cielo stellato guidata da un team di astrofili professionisti. Si raccomandano ai partecipanti abbigliamento e calzature adeguate. Info e prenotazioni: 347.8890899; e-mail: [email protected]

Ma merita conoscere meglio la chiesa dei Santi Pietro e Paolo - o, più semplicemente, chiesa di Corliano che si trova all’interno del Parco della Villa, che sorge lungo l’antica via Via Æmilia Scauri, divenuta poi nota come Via Julia  Augusta  e   infine   Strada   Statale dell’Abetone  e   del   Brennero.

La presenza della chiesa è attestata per la prima volta nelle “Rationes Decimarum” del  1296. Tuttavia la presenza di fondamenta ad oltre cinque metri sotto il livello del terreno, nonché il modello protoromanico delle quattro monofore laterali, ne lasciano ipotizzare la costruzione come cappella della vicina Pieve di San Marco a Rigoli, la cui esistenza è documentata già nel 922. Dopo essere divenuta oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento nel XV secolo, nel 1596 fu acquistata da Pietro di Niccolao della Seta - già proprietario della Villa di Corliano, acquistata dagli Spini di Firenze esattamente trent’anni prima - che la consacrò a San Pietro. Da allora in poi, la chiesa è sempre stata parte integrante della Villa di Corliano, della sua storia e del suo impianto artistico e iconografico.

Alla fine del Settecento, successivamente alla riprogettazione del Parco curata nel 1755 dal celebre architetto Ignazio Pellegrini in occasione delle nozze di Teresa Gaetani Bocca della Seta con Cosimo Baldassare Agostini Venerosi, anche la chiesa venne restaurata. L’area sotto il livello del suolo venne trasformata nel sepolcreto di famiglia. Vennero inoltre acquistati l’altare e lo sporto di ingresso dalla chiesa di San Torpè a Pisa. La decorazione della volta venne affidata al pittore pisano Nicola Matraini, attivo nella seconda metà del secolo e già autore degli affreschi  della Sala della Farmacia della Certosa di Pisa.

L’11 dicembre 1859,  Maddalena   Serristori -  figlia di  Luigi e vedova di Andrea Agostini Venerosi della Seta - fece consacrare la chiesa dal pievano di Rigoli ai Santi Pietro e Paolo.  La chiesa di Corliano, aperta al pubblico solo il 29 giugno di ogni anno in occasione della festività dei Patroni, è ancora oggi consacrata sia al rito cristiano che a quello ortodosso.

Numerose e pregevoli le opere conservate al suo interno nel corso dei secoli e in parte ancora presenti. Fra di esse, una   grande   pala   di   mano   di Domenico   Cresti - detto   il   Passignano - raffigurante una Madonna col Bambino   e   i   Santi   Pietro,   Jacopo,   Anna   e   Caterina, una   copia della “Madonna Stroganoff“ di Agnolo Bronzino attribuita a Cesare Dandini e una antica reliquia di San Pietro.

La chiesa possiede un’unica navata con campanile a vela, impostato sul tetto a capanna e parato a grosse bozze di pietra intervallate   da   scansioni   in   mattone.   Al suo interno  sono   presenti   tre  campane,   di  cui  una risalente al 1654,   che la tradizione familiare afferma sia una copia in scala di quella dell’Assunta sulla Torre di Pisa, fatta fondere dalla famiglia Della Seta e donata all’Opera della Primaziale. In occasione della festa dei S.S. Pietro e Paolo, si rinnova ogni anno l’antica usanza della “Barca di San Pietro“, alla quale vengono attribuiti molti significati: a Corliano  si  raccontava   ai ragazzi   che fosse  quella dell’apostolo Pietro, pescatore, o forse quella da lui

usata per approdare a San Piero a Grado e diffondere nel mondo la fede cristiana. Altre leggende narrano che fosse l’imbarcazione con cui Pietro era sceso all’inferno per liberare sua madre e accompagnarla in Cielo (alla madre di San Pietro, che esce dall’inferno, sono poi attribuiti i temporali del 29 giugno). La Barca di San Pietro era anche interpretata come auspicio per l’agricoltura; i presagi dipendevano dalla forma e dal numero delle vele, che dovevano essere numerose per assicurare un’estate di abbondanti raccolti.