Allarme-commercio: la crisi non concede tregua

Confesercenti: in due mesi 40 le attività hanno abbassato per sempre la saracinesca

Shopping in centro

Shopping in centro

PISA, 18 ottobre 2016 – Dati negativi per le attività commerciali a Pisa. A dirlo è “Confesercenti Toscana Nord” che ha presentato i numeri delle aperture e chiusure delle attività commerciali nella provincia relativi al quarto bimestre 2016 (luglio e agosto). Sono 40 le attività che hanno abbassato per sempre le saracinesche in provincia a fronte di 19 aperture, con un saldo negativo di 21 unità. Non va meglio a Pisa città con 12 cessazioni e 6 nuove attività. “Purtroppo il commercio tradizionale non riesce a risollevarsi – spiega il direttore Marco Sbrana -. Una situazione diffusa in tutta Italia, sicuramente, ma che nella nostra provincia ha aspetti ancor più preoccupanti. Ad esempio per bar e ristorazione, attività che per una città come Pisa che vive di turismo e di studenti universitari, il saldo è negativo: meno 12 in provincia e meno 7 in città. Magra consolazione se in provincia nei mesi di luglio e agosto si registra una nuova apertura di una struttura ricettiva a fronte di zero chiusure”. A livello provinciale l’unico segno positivo riguarda il settore alberghiero: negativi tutti gli altri comparti con gli ambulanti che segnano un meno 9. Ferma la situazione in centro, con l’unica esclusione dell’abbigliamento che presenta un timido più uno (2 aperture e una chiusura). “In luglio abbiamo assistito ad una brusca battuta d’arresto, in particolare dei beni non alimentari nonostante i saldi, con un calo del volume di affari rispetto a luglio 2015 (-0,8%).. Come si vede dai nostri dati prosegue la drammatica erosione degli spazi di mercato dei piccoli esercizi di vicinato: solo la grande distribuzione cresce (+1,3% nei primi sette mesi dell’anno). Male anche il settore ambulante che a livello provinciale ha il peggior saldo in Toscana - continua Sbrana - La conclusione di Sbrana: “Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sul fronte delle nostre imprese. Il turismo, comunque in crescita a Pisa e provincia, sembra non essere il motore della ripresa. Secondo noi è giunto il momento di creare una vera e propria task force con le amministrazioni comunali per capire quale strategie e incentivi mettere in campo. Noi facciamo la nostra parte ad esempio offrendo finanziamenti agevolati e con commissioni più basse, ma occorre uno sforzo di tutti”.