‘Agazzi’, incontro genitori-docenti. "Non bolliamo nessun bambino"

Le insegnanti difendono il metodo educativo: «Qui clima sereno»

Alcune ‘punizioni’ inflitte agli alunni sono giudicate troppo severe (foto d’archivio)

Alcune ‘punizioni’ inflitte agli alunni sono giudicate troppo severe (foto d’archivio)

Pisa, 23 marzo 2017 - RIFLETTORI ancora accesi sulla scuola dell’infanzia comunale Rosa Agazzi, nel quartiere de I Passi. La notizia – pubblicata ieri sulle pagine del nostro quotidiano – della mobilitazione di mamme in polemica con i metodi educativi usati, sembra, da una delle maestre arrivate quest’anno nella scuola (classe intermedia), trova conferma oltre che tra gli stessi genitori anche nella nota inviata dal collegio docente dell’istituto, diffusa tramite l’amministrazione comunale. L’incontro tra la dirigente e le famiglie c’è effettivamente stato. Nel mirino, tra i vari argomenti all’ordine del giorno, la consuetudine dell’insegnante in questione di assegnare ‘bollini neri’ ai bambini disobbedienti o tramite altre forme di punizione giudicate, comunque, eccessivamente severe. Comportamenti che starebbero creando non poche tensioni ai piccoli alunni che ogni giorno frequentano la scuola.

«E’ NOSTRA ABITUDINE – si legge nella lettera dove si tiene a precisare come il ‘clima educativo della scuola è sempre stato positivo, sereno con ottime relazioni fra insegnanti, bambini e famiglie’ – discutere tutto ciò che riguarda l’educazione compresi eventuali malintesi e/o problemi con i genitori e cercare insieme delle soluzioni e strategie. Proprio qualche giorno fa si sono tenute alcune riunioni con i genitori sulla gestione del comportamento dei bambini. Teniamo a precisare – si legge ancora nel documento – che nonostante i cambi del personale, i metodi educativi sono rimasti quelli che da sempre hanno caratterizzato la scuola, senza ‘bollare’ i bambini in buoni e cattivi, ma cercando nuove strategie per non escludere nessuno. Nessun bambino/a arriva o va via da scuola piangendo, anzi, manifestano serenità e affetto per tutte le insegnanti. Siamo costernate, esterrefatte e profondamente disgustate che normali problemi e aspetti di relazione educativa che esistono in tutte le scuole – questa la conclusione – siano stati strumentalizzati politicamente e accostati ai fatti gravi del Nido Cep o dolorosi come quello avvenuto in dicembre». Ultimo passaggio, questo, che si riferisce al caso di maltrattamenti che ha portato, nel giugno scorso, alla condanna di una maestra (che ha patteggiato 22 mesi) e al rinvio a giudizio di altre due e al più recente decesso della piccola Marianeve, 6 anni, soffocata in classe da un pezzo di gomma piuma ingerito accidentalmente. Due episodi che raccontano e sottolineano la situazione di difficoltà che da tempo sta attraversando il sistema dei servizi educativi pisani, ma che non hanno legame diretto con la protesta delle mamme e dei papà scattata la scorsa settimana.