Pisa, 25 giugno 2014 - Una tragedia che ha colpito i genitori che si aggiunge al dolore per un atto dovuto, l’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio volontario, ma pur sempre non piacevole. E’ lo stato d’animo del papà e della mamma del bambino portato pochi giorni fa, in condizioni disperate, dalla stessa genitrice all’ospedale Cisanello. Uno stato riassunto dall’avvocato della difesa, Angela Piccicuto. Gli assistiti «attendono i risultati dell’autopsia», che è stata eseguita dal professor Marco Di Paolo. Un atto, quello del sostituto procuratore, Giancarlo Dominijanni, per permettere ai genitori di nominare un legale e un consulente di parte per l’esame autoptico.

«C’è il segreto istruttorio — commenta Piccicuto — ma i genitori stanno affrontando un momento di grande dolore, comprensibile, per la perdita del figlio».

Quello che è certo, al momento, è che il neonato è arrivato al policlinico «praticamente morto», come hanno riferito i medici chiamati a intervenire sul piccino. La donna era al settimo mese di gravidanza. «Ogni settimana che passa — spiega il professor Antonio Boldrini, primario di Neonatologia — aumenta la percentuale di sopravvivenza».

Difficile parlare nel caso specifico, visto che non si conoscono i dettagli e che sarà la magistratura a stabilire cause e responsabilità, se ve ne sono. «E’ stato un parto spontaneo o indotto? Se un bambino non presentasse immediatamente problemi nella vita extrauterina e fosse condotto in Neonatologia, magari con un trasporto ad hoc, avrebbe discrete possibilità di farcela. Bisogna vedere se insorgono difficoltà legate alla prematurità. In quel caso, i primi due o tre minuti sono fondamentali. Certo è che non è fiosiologica una nascita pretermine».

Qualcosa non va. «Può dipendere da un’infezione materna o dalle condizioni fetali o materne che si stanno deteriorando e la natura tenta la chance della vita al di fuori del grembo materno».