Pisa, 24 giugno 2014 - PROMOSSA nella ricerca e bocciata nella didattica. L’Università di Pisa occupa il 24esimo posto nella classifica di qualità pubblicata ieri dal «Sole 24 Ore» e che a tutti gli effetti la connota come la «cenerentola degli atenei toscani».

La posizione di Pisa è comunque di vetta, risultando fra le prime 25 nel panorama delle 61 università statali d’Italia. Questo speciale posto risulta dalla media degli indicatori relativi a didattica e ricerca e che, assieme ad altri, delinea un quadro a luci e ombre per il nostro Ateneo. Secondo il quotidiano di Confindustria, infatti, l’università di Pisa è al 30esimo posto in Italia nella didattica, dietro a Siena (tredicesima) ma davanti a Firenze. E’ invece ventiduesima per quanto riguarda la ricerca e dietro di 8 posizioni rispetto all’ateneo fiorentino. Fiore all’occhiello della Scuola pisana è senza dubbio la sua capacità di formare studenti competitivi che, come dimostra la speciale classifica, trovano con meno fatica di altri un lavoro entro un anno dal conseguimento della laurea. Su questo indicatore, Pisa è la sola fra le toscane a rientrare nella top 15 d’Italia, assieme ai Politecnici di Milano e Torino. Allo stesso modo, ricerca, stage e scambio con l’estero premiano Pisa che, anche per questo indicatore, è nel gruppo dei primi 15 d’Italia.

INGENEROSO è invece il giudizio che i laureandi danno sui corsi di studio e che piazza Pisa al quartultimo posto (58) assoluto fra gli Atenei di tutta Italia. Un giudizio che pesa dunque sull’indicatore generale della Didattica e che non premia le promesse che l’Ateneo pisano riesce a mantenere con gli studenti meno abbienti. La percentuale degli idonei che hanno ottenuto una borsa di studio è la più alta d’Italia e rafforza la qualità dell’offerta pisana. Piccolo neo, l’alta percentuale di fuori corso e studenti che abbandonano dopo il primo anno. Invariata, anzi in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, è l’attrattività dell’Ateneo pisano che supera Firenze e Siena nel numero di immatricolazioni e nell’appeal fra gli studenti di altre regioni. Puntuale è il commento del rettore Massimo Augello di fronte alla classifica del «Sole 24 Ore»: «Essa conferma i punti di forza e di debolezza strutturali del nostro Ateneo. Penalizzatiper alcuni aspetti legati alla didattica e all’eccessivo numero dei cosiddetti studenti inattivi, ma registriamo buoni dati nel settore ricerca e traferimento tecnologico». «Ottimo è — spiega il rettore — il risultato sul tasso di occupazione dei nostri laureati, che pone il nostro Ateneo appena dietro le università lombarde e al primo posto nel centro e sud dell’Italia. Da sottolineare, infine, la sostanziale tenuta del sistema regionale del diritto allo studio, che conferma come a Pisa lo studente possa contare su servizi estesi e di elevata qualità».