Pisa, 17 aprile 2014 - Tra i firmatari spiccano l'ex direttore della Normale Salvatore Settis, Adriano Prosperi e Fulco Pratesi. La petizione, promossa Fabio Garbari e Alessandro Spinelli, è rivolta ai presidenti della Regione Toscana e del parco da un gruppo di studiosi e ambientalisti che chiedono di cambiare decisione sulla Route Agesci per evitare "un imponente danno ambientale".

Il maxi raduno di scout è in programama ad agosto a San Rossore. "La lettura dello studio di incidenza prodotto dall'Agesci - si legge nell'appello - provoca uno stato di vero allarme per quanto riguarda l'opportunità di tale manifestazione in un luogo che rischia danni e alterazioni ambientali forse non irreversibili ma certo non riparabili in pochi anni. E sul documento non risulta essersi espresso, come prevedono le norme, il comitato scientifico del parco''.

Il raduno scout, prosegue il testo, ''prevede 30 mila ragazzi tra i 17 e i 21 anni, collocati in 10 mila tende, in cinque 'sottocampi' ciascuno di 6 mila persone, 2 mila adulti in un campo tende per la gestione delle attivita' connesse alla manifestazione, una piazza di 4000 metri quadrati con un presidio sanitario, due palchi (di 10 x 8 e di 6 x 4 mq), un magazzino per i generi alimentari, una segreteria, 1400 servizi igienici di tipo chimico (220 in sei zone), 80 dei quali nell'area centrale, da vuotare due volte al giorno tramite autobotti, 750 docce e 750 lavabi con rete di distribuzione idrica fornita dall'acquedotto comunale (405 mila litri d'acqua ogni ora, in agosto!), con scarichi nel bosco, un'area di 5 ettari con una tenso-pagoda per 500 persone, spazi espositivi coperti per mostre, biblioteca, cinema, stampa''. 

La replica del Parco non si è fatta attendere. "E' curioso che questi esperti abbiano già le idee chiare sul previsto impatto della Route Agesci, pur non avendo nemmeno visto il progetto. Hanno infatti visionato solo la versione non definitiva dello studio di incidenza ed è poco per poter giudicare''. Lo afferma con un post sul suo profilo Facebook il direttore del parco di San Rossore, Andrea Gennai. ''Nessuno di loro - prosegue Gennai - ha chiesto chiarimenti o informazioni, sentendosi evidentemente già sicuro del proprio parere. Nessuno ha verificato se l'area oggetto del campo è classificata a libera fruizione o meno. La Conferenza dei servizi composta da tutti gli enti coinvolti esaminera' il progetto definitivo che deve ancora essere consegnato e quindi anche noi dobbiamo ancora valutare. Vedremo cosa ne uscirà".

Gennai conclude definendo questa Route "una straordinaria occasione per chi, come me, guarda alla conservazione della natura come a una vera e propria religione. E lo dico da uomo di sinistra, non credente e lontano dagli scout mille miglia"