Pisa, 16 aprile 2014 - «IN QUATTRO sopra di lui e poi in fuga, tre passanti filmavano la scena col cellulare, senza neanche pensare ad aiutare quel poveraccio». Una scena agghiacciante, quella che si sono trovati di fronte i titolari dei locali della zona accorsi ad aiutare Zakir Hossain quando ormai era troppo tardi.

«Questa piazza è una zona di guerra e noi abbiamo paura», a sottolineare l’alta tensione è uno dei lavoratori che la sera di domenica stavano chiudendo il proprio locale quando è scattato il linciaggio del ragazzo bengalese e che pochi mesi fa ha subito lui stesso un’aggressione mentre cercava di difendere una ragazza che non conosceva.

«Abbiamo bisogno di protezione — continua — ma se i pisani stessi sono i primi a voltarsi dall’altra parte quando succedono queste cose in casa loro, allora c’è poco da sperare. Noi siamo qui a lavorare, come Zakir, che sgobbava dodici ore al giorno per finire ammazzato senza una ragione. Mentre aspettava i coinquilini per tornare a casa». Insieme a lui la voce degli altri commercianti di piazza La Pera, stanchi di dover combattere ogni giorno con gente violenta e senza nulla da perdere.

«La cosa è degenerata da un pezzo e nessuno fa niente — si accoda un altro esercente del posto —. Quando chiamiamo le forze dell’ordine non ci sono mai pattuglie disponibili, ma se c’è da fare una multa nessun problema. Adesso bisogna fermare tutto questo altrimenti le vittime saranno sempre di più. Lo spaccio è all’ordine del giorno e lo scambio spesso avviene proprio sotto lo sguardo delle telecamere di sicurezza. In pieno giorno ci sono ragazzi ubriachi che si picchiano a pochi metri dalle mamme e i bambini, oppure che entrano e minacciano violenze se non li assecondiamo e lavoriamo gratis per loro. Siamo stufi».

AV