Pisa, 22 marzo 2014 - «IL MIO PRIMO pensiero è stato che era il compleanno di Roberta e che io non ho potuto neppure portarle un fiore». Marika Napolitano è la cugina più grande di Roberta Ragusa. E non può dimenticare che proprio ieri era il compleanno di lei, Roberta, donna di cui è scomparsa ogni traccia. Avrebbe compiuto 47 anni. Il compleanno più brutto: senza sapere dove sia, senza certezze su cose le sia successo, senza verità sulla maledetta notte fra il 13 e il 14 gennaio di due anni fa, quando di Roberta nessuno ha più saputo niente. Sospetti, mezze verità, indizi: solo questo. E il marito di Roberta, Antonio Logi, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Ipotesi di reato per le quali la Procura della Repubblica di Pisa sembra pronta a chiedere il rinvio a giudizio dell’uomo.

FINITO al centro di uno dei casi giudiziari che più di tanti altri appassionano l’Italia televisiva, Antonio Logli continua a trincerarsi dietro al silenzio. Lo ha fatto anche nel giorno del compleanno di Roberta. Nel giorno in cui per la mamma di Gello ci sono stati invece infiniti pensieri: dai parenti, dai vecchi amici e dalle comunità virtuali di facebook che a lei continuano a dedicare gruppi di discussione partecipatissimi. «La pena più grande, in assenza di altre certezze, è che questa splendida donna, la mia cuginetta, si sta consumando chissà dove e io non so neppure se faremo in tempo a darle una degna sepoltura», confessa Marika Napolitano parlando all’Ansa. «Dico ‘la mia cuginetta’ perché ancora ricordo benissimo quando la tenevo per mano quando lei iniziava a camminare». La cugina di Roberta non punta l’indice contro nessuno in particolare, ma allo stesso tempo dice chiaramente che si aspetta un processo e che qualcuno paghi alla fine di questa brutta storia. «Spero solo che arrivi un processo e si arrivi alla verità. Noi non accusiamo nessuno, vogliamo sapere solo che cosa è successo a Roberta e speriamo che sia un processo a dircelo, perché Roberta merita giustizia».

Tristezza, malinconia, voglia di afferrare una verità finora labile. E così, nel giorno in cui Roberta avrebbe compiuto 47 anni, c’è anche spazio per aprire una «finestra» su alcune dinamiche familiari piuttosto delicate. Anche difficili da raccontare. E’ Marika Napolitano a rivolge un pensiero ai due figli di Roberta. E a rivelare: «Da alcuni mesi i ragazzi hanno smesso di risponderci anche al telefono. Spero per loro che non siano vittime di una tragedia ancora più grande: la responsabilità del padre. Non so chi sia stato, però non condivido l’atteggiamento di chiusura di quella famiglia che ha voluto far credere ai due figli che la mamma è cattiva e che se ne è andata».

D.B.