Pisa, 5 marzo 2014 - ARNIE scoperchiate, le api sterminate e una bomboletta di insetticida vuota abbandonata. Si è trovato davanti il disastro, Sergio D’Agostino, proprietario a Titignano de «La mieleria», azienda ‘apistica’ che lavora anche nel settore erboristeria, attrezzature, laboratorio analisi e che produce miele.

«Hanno tagliato la recinzione che circonda il mio terreno e per avvelenarle hanno utilizzato un insetticida dei più comuni, quelli che trovi in qualunque ferramenta. Non vado dalle api ogni giorno, ma credo che abbiano agito di notte, perchè la strada è vicina e trafficata, rischiavano di essere visti». Una strage di api e un danno economico notevole.

«C’erano trenta arnie. E sono state tutte scoperchiate. Ogni alveare nel periodo di picco ospita 60mila api. E ogni arnia ha un costo di 300-350 euro, ma ha un suo valore che va oltre il costo di acquisto, è quello dell’impollinazione e del miele che non ho potuto produrre. E calcolando la produzione minima di miele, 12 quintali, e considerano quello che ha un costo più basso, che è il millefiori, che vendo a 10 euro al chilo, si arriva a decine di migliaia di euro. Per non parlare del fatto che tra un mese avrebbero dato vita a nuovi sciami».

A salvarsi sono state un blocco di arnie, posizione in fondo al terreno, ai margini di un boschetto, e forse per questo non sono state viste. D’Agostino ha sporto denuncia ai carabinieri di Navacchio, che sono andati sul posto e stanno indagando. Lui però non si capacita e non capisce chi possa essere stato. «Una volta era successo che mi rubassero le arnie. Le tenevo sul monte Serra, ma questa volta si tratta di una cosa diversa».

D’AGOSTINO ha fondato l’azienda insieme alla moglie agronoma dopo anni passati nella marina militare e mercantile. Poi la passione per il mondo della api ha preso il sopravvento e ha deciso di lanciarsi in questa avventura. Ma non è un apicoltore qualunque. La sua determinazione e l’amore per quello che fa lo hanno portato, dal 2006, a rivestire anche il ruolo di presidente dell’Anai (Associazione nazionale apicoltori italiani). «Ho preso spesso posizione, anche ultimamente, sui cambiamenti che deve affrontare il nostro settore. Non so se questo possa aver creato dei malumori...».

Solidarietà gli è arrivata anche dal Gruppo Miele dell’Aiipa (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari), con una lettera della vice presidente Silvia Abrosoli. «Abbiamo saputo del grave danno che ti è stato arrecato da ignoti vandali — gli ha scritto —, persone senza scrupoli che ti hanno avvelenato l’apiario. Oltre alla ingente perdita economica hai dovuto subire un affronto morale, proprio tu che hai sempre fatto tutto gratis; che hai creato una struttura che vive solo di luce propria e che hai sempre aiutato tutti gli apicoltori in difficoltà, senza chiedere mai niente in cambio».

Sì perchè D’Agostino è certo che il settore dell’api possa crescere e offrire possibilità anche ai giovani. E per questo spesso ha tenuto corsi di apicoltura per trasmettere la propria passione ad altri ma senza chiedere niente in cambio. «Forse anche questo ha dato noia, non so davvero cosa pensare...».
Cecilia Morello