Pisa, 18 gennaio 2014 - IL PRIMO effetto, praticamente immediato, del summit in Prefettura per il salvataggio della chiesa dei Cavalieri - minacciata e danneggiata dalle infiltrazioni d’acqua e da un anno in attesa dell’avvio dei lavori da parte della Soprintendenza regionale dopo il finanziamento della Fondazione Pisa - è stato l’arrivo dei vigili del fuoco ai piedi del sagrato.

Una ricognizione del tetto ormai ridotto a groviera per liberare e ripulire le grondaie e facilitare lo scorrimento dell’acqua piovana. Ma la riunione, convocata dal prefetto Francesco Tagliente, ha chiarito anche la tabella di marcia per l’apertura del cantiere e definito — grazie all’impegno dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli — una stategia di intervento anche per un altro tesoro a rischio, il chiostro della chiesa di San Francesco.

L’ALLESTIMENTO del cantiere per il rifacimento del tetto di Santo Stefano avverrà a partire da lunedì. La ditta aggiudicataria dei lavori (Mida di Pistoia, presente al sopralluogo e lala riunione di ieri) farà partire l’intervento nelle settimane successive. L’andamento dei lavori dipenderà, comunque, anche dalle condizioni meteo. Al summit hanno partecipato il direttore regionale dei beni culturali Isabella Lapi, con i collaboratori Francesco Tallarico e Alessandro Masini, Marta Ciafaloni e Alba Macripò della Soprintendenza di Pisa, il rettore monsignor Aldo Armani (che nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme), Donato Trenta della Fondazione Pisa, l’assessore Andrea Serfogli, il direttore generale della Provincia Giuliano Palagi, il comandante dei vigili del fuoco Marco Frezza e Andrea Gualtierotti della ditta Mida.

Nel corso della riunione Isabella Lapi della Soprintendenza regionale ha riferito che già nel mese di novembre è stato messo in sicurezza il dipinto di Buti presente nella Chiesa, e che non si registra un aggravamento dei danni rispetto. «Il nostro intervento — commenta il prefetto Tagliente — è servito da acceleratore. Le verifiche effettuate dai vigili del fuoco e dalla ditta hanno, comunque, evidenziato una carenza di manutenzione che sarà indispensabile rendere più costante e continuativa».

«Nel corso della riunione — informa inoltre la Prefettura — è stato valutato positivamente il modello sperimentato tra Mibact e Fondazione Pisa, con cui si è riusciti a garantire il finanziamento dell’intervento». Un modello che potrà essere utilizzato anche per il complesso di San Francesco. Dopo i ripetuti crolli e distacchi che hanno portato la Soprintendenza a issare tra le volte una rete protettiva, il degrado continua infatti ad avanzare. «Il 30 gennaio — annuncia l’assessore Serfogli — si svolgerà in Prefettura il tavolo tecnico con tutti gli enti per definire l’iter per il restauro. Opera per la quale la Fondazione Pisa ha già stanziato 350mila euro. Saranno presenti il Comune, la direzione regionale dei beni culturali, la Soprintendenza locale e la Fondazione Pisa. Le rirorse non passeranno da Roma ma saranno affidate direttamente alla soprintendenza regionale come ente appaltante. Perchè i ritardi denunciati nella procedura per Santo Stefano, in realtà, sono stati tempi tecnici. L’obiettivo — conclude Serfogli — è comunque creare un tavolo interistituzionale per monitorare tutti i monumenti e le chiese cittadine in modo da mettere insieme risorse, professionalità e velocizzare gli interventi».

Francesca Bianchi