Pisa, 7 gennaio 2014  - C'è chi dice che i primi ad accorgersi della sua efficacia furono alcuni soldati guariti improvvisamente da malattie croniche dopo essere stati feriti da frecce durante una battaglia. Ironia della sorte: quelle ferite, anziché ucciderli, li fecero vivere meglio. E la possibilità che l'inserimento di aghi sotto la pelle potesse diventare una cura cominciò a farsi strada. In realtà poco o niente si sa sull'origine dell'agopuntura, che alcuni fanno risalire addirittura alle prime età dell'uomo.

 

Di sicuro c'è che la pratica è comunque nata in Cina, che in Europa è arrivata attraverso i missionari, e che ha avuto alterne vicende dall'antichità fino ai giorni nostri dovute all'affermarsi della ricerca e ai risultati della medicina scientifica. Ma se Mao è stato il primo a sentenziare che in materia di salute è bene  "camminare su due gambe", unendo i risultati dell'Oriente a quelli dell'Occidente, oggi sono i nostri ospedali ad aprire la porta all'agopuntura e ad integrare la sua pratica con la nostra medicina.

 

A Pisa è già attivo all'interno dell'ospedale Santa Chiara un centro di agopuntura  che fa parte della 3a Unità operativa di anestesia e rianimazione, di cui è direttore il dottor Luigi De Simone,  ed è gestito dai medici anestesisti delle clinica ostetrica. E' aperto tutti i mercoledì dalle 8,30 alle 14 all' interno dell'edificio 5 del Santa Chiara, si accede pagando normalmente il ticket e a partire dalle prossime settimane amplierà la sua attività, fino ad oggi legata ad alcune problematiche della gravidanza, del periodo post parto e della menopausa.

"Abbiamo trattato 1248 casi per circa sei ore di ambulatorio ciascuno e i risultati sono stati assolutamente positivi", ha sottolineato la dottoressa Nadia Baccellini. "L'agopuntura si è rivelata una tecnica  efficace e sicura nell'eliminazione di nausea e vomito durante la gravidanza, così come nei casi di malposizionamento fetale, di ansia, stress, difficoltà psicologiche, insonnia. Attuiamo anche una preparazione al parto che aiuta le pazienti  sia sul piano psicomentale che fisico. Il 56% dei trattamenti è stato richiesto proprio dalle donne in gravidanza, il 32% ha riguardato i problemi del puerperio, in particolare l'allattamento, mentre il 12% quelli della menopausa. Con l' agopuntura si controbattono infatti le vampate di calore e l'ipertensione ed è efficace quando non si vuole o non si può fare la 'terapia sostitutiva'. Ritornando all'allattamento, otteniamo ottimi risultati già dopo la terza seduta".

Forte di questi successi adesso il team di medici del Santa Chiara comincerà a collaborare anche con altre cliniche e reparti per i trattamenti antidolorifici post chirurgici e per prevenire gli effetti collaterali della chemioterapia.

"Noi siamo medici occidentali, ma l'agopuntura può essere benissimo integrata con la nostra medicina", spiega il dottor Filippo Bosco. "Una tecnica non sostituisce l'altra. L'agopuntura è efficace nelle patologie acute. Integrandola con i nostri metodi riusciamo ad avere efficacia sulle patologie croniche. Le due tecniche, prese separatamente, magari stentano a risolvere il problema, mentre insieme funzionano. La 'medicina integrata' ha proprio il significato di prendere il meglio da tutte e due le tecniche e calibrarlo sul paziente".

Ma come funziona l'agopuntura? E chi la pratica? In Italia può essere effettuata soltanto da medici e non c'è dubbio che il centro del Santa Chiara offre tutte le garanzie. Sul piano tecnico si tratta poi di aghi monouso sottilissimi inseriti dai 3 ai 10 millimetri di profondità. Ma è la filosofia che a questi aghi è collegata a farne strumenti di cura. "Mentre la nostra medicina è analitica, cioè prende in considerazione il sintomo e settori del corpo umano, l'agopuntura è una terapia analogica, vale a dire che cura l'uomo malato, non la malattia", spiega ancora il dottor Bosco. "Possono sembrare due mondi contrapposti, ma pensiamo ai vecchi medici: questi curavano il paziente nel suo insieme, basandosi su tutta la persona. Ecco, in questo modo loro facevano quello che fa la medicina cinese".

Dunque il primo compito del medico agopuntore è quello di rilevare lo stato energetico di un uomo ammalato attraverso il polso e la lingua per  individuare i canali energetici giusti in cui  inserire gli aghi. Canali che si chiamano 'meridiani' e che sono i percorsi preferenziali che permettono il fluire dell'energia e collegano l'uomo con l'esterno. Secondo la filosofia orientale ne abbiamo diversi nel nostro corpo, attraverso i quali tutti gli organi vengono messi in connessione. Ogni viscera, poi, sprigiona un'energia particolare. Così il fegato è l'organo della rabbia, mentre la milza quello del 'rimuginare'.

"Sulla base della teoria cinese un disturbo è una mancanza di equilibrio tra gli organi", racconta la dottoressa Baccellini. "Significa che c'è un eccesso di energia da una parte e una mancanza dall'altra. Compito dell'agopuntura è prima di tutto individuare dove si verifica questa mancanza di equilibrio e poi togliere energia dove ce n'è troppa dirottandola dove manca o ce n'è meno". L' assenza quasi assoluta di controindicazioni, insieme ai buoni risultati già ottenuti hanno dunque convinto l'Aoup a fare dell'ambulatorio di agopuntura del Santa Chiara un punto di riferimento per molti altri reparti non collegati alla ginecologia.

 

Valeria Caldelli