Pisa, 30 novembre 2013 - E’ ANCORA ribalta per la Sapienza, nei giorni scorsi nell’occhio del ciclone per lo scandalo dei festini a base di droga organizzati per mesi nel palazzo chiuso e inagibile. Si depreca da più parti il ritardo nella consegna della perizia sul Palazzo e ora un altro ritardo rende quasi grottesca la vicenda.

Prima di Natale avrebbero dovuto aprire i locali dell’ex Storia dell’Arte in San Matteo, per ospitare in via temporanea circa 100 mila volumi della Bup. Tutto rimandato, questa volta a causa dell’amianto venuto fuori sotto i pavimenti dei locali ora oggetto di adeguamento. Fibre di amianto nei collanti delle piastrelle degli anni ’70-’80 sono state isolate in piccole percentuali nelle analisi che la Soprintendenza ha commissionato. Si tratta di concentrazioni minime fra 2,5 e 5,6. Il massimo è 100.

Dopo aver verificato la situazione, la Soprintendenza ha chiesto alle ditte incaricate dei lavori di adeguamento del palazzo di rivedere il piano della sicurezza, che riguarda soltanto gli operai impegnati nel cantiere. Nessun pericolo per chi ha frequentato in passato o frequenterà l’edificio, dunque, perché la pericolosità di questi materiali si manifesta soltanto se vengono tirati fuori. Come è avvenuto in occasione dei lavori ora in corso.

Le misure di bonifica e lavaggio sono state pianificate ieri, durante una riunione decisiva cui ha partecipato anche l’Asl. Questo ‘imprevisto’ ha fatto ritardare i lavori che riprenderanno lunedì e che faranno lievitare i costi per il Mibact che ha già stanziato per il San Matteo 500 mila euro.

CRESCE l’attesa fra dipendenti e Amici della Biblioteca Universitaria che ieri hanno levato il loro grido di dolore dal Nettuno al Rettorato fino a Palazzo Gambacorti. Diciotto mesi esatti sono trascorsi dal 29 maggio 2012, quando il palazzo della Sapienza fu chiuso. Un lutto culturale che dipendenti e l’associazione hanno voluto urlare dai loro striscioni e cartelli issati davanti ai palazzi del Rettorato e del Comune, richiamando così alle loro responsabilità gli amministratori.

Accanto a loro, i rappresentanti di alcune forze politiche: Federico Oliveri di Rifondazione Comunista e Leonardo Sbrana di Noi Adesso Pisa. Solidarietà è stata manifestata da Valeria Antoni del Movimento Cinque Stelle. Preoccupazione e sdegno erano espressi ieri mattina dai lavoratori che da 18 mesi hanno perso gran parte del loro salario accessorio e soprattutto quello legato alle attività straordinarie, che comunque continuano a svolgere.

Eleonora Mancini