Vecchiano (Pisa), 28 novembre 2013 -  IL DOLORE che avvolge casa Bucchioni è ancora più glaciale del freddo che avvolge Nodica. La morte improvvisa di Adelaide, lunedì pomeriggio, ha lasciato una scia di domande che attendono risposta.

Apre la porta al suono del campanello Loreno che da lunedì sera non ha più visto la moglie. Le darà l’ultimo bacio domani, dopo che l’autopsia sarà terminata e il corpo della donna morta durante una ‘banale’ estrazione di un dente sarà riconsegnato alla famiglia. Loreno si sottrae ai flash, ma non dal racconto degli ultimi istanti di Adelaide. Parla di lei al presente, come se ‘Alide’, tanto amata da tutti a Nodica, fosse ancora viva e solo temporaneamente lontana da casa.

«ERO con lei quando è successo. E’ stato orribile. Ho vissuto quegli attimi senza capire cosa stesse succedendo. Sono sicuro che hanno fatto il possibile per salvarla». Tutto è avvenuto nello spazio di pochi minuti, terribili e agghiaccianti. Adelaide era col marito in sala d’attesa e aspettava il suo turno per sottoporsi alla terza estrazione, in poche settimane, di un dente infettato da una carie. Le era stata da poco iniettato l’anestetico locale, quando all’improvviso ha perso il respiro ed è iniziata una crisi d’ansia poi sfociata in una di panico. L’immediata somministrazione di alcune gocce di tranquillanti che Adelaide portava sempre con sé da quando aveva iniziato ad accusare piccoli problemi cardiaci non ha avuto l’effetto sperato. Non sono neppure state risolutive le manovre di rianimazione prestate dai medici del 118 subito intervenuti nell’ambulatorio dei dentisti.

ACCENNA un sorriso rassegnato Loreno, mentre racconta che Adelaide «aveva deciso di risistemarsi la bocca. Aveva fatto due estrazioni due settimane fa e aveva deciso — continua il marito — che doveva assolutamente mettere a posto tutto. E così aveva programmato col dentista l’intervento di lunedì». Secondo il marito, le manovre preparatorie all’intervento «non sono state diverse da quelle delle estrazioni precedenti».

Loreno non cova rabbia verso i dentisti dai quali aveva accompagnato la moglie per una ‘estrazione di routine’ e la nomina di un legale è motivata soltanto dalla volontà di conoscere la verità sulla morte di Adelaide. «Conosco il dottore da quando mio figlio Marco era piccolissimo — dice Loreno —. C’è sempre stato un rapporto di estrema fiducia. Mia moglie aveva da tempo problemi ai denti. Era una situazione abbastanza delicata e solo professionisti abili potevano risolvere i suoi problemi». Negli ultimi tempi Adelaide aveva deciso di porre fine una volta per tutte ai suoi piccoli problemi ed era risoluta e determinata a risolverli. Lo confermano alcune amiche ricordando come di recente la signora Belloni soffrisse di questa situazione e volesse definitivamente risolverla.

Parla della sua Adelaide con tenerezza e non cela una certa reticenza a credere che dopo 35 anni lei non ci sia più. «Siamo sempre stati insieme. Non c’era nulla che non vivessimo assieme. Non capisco come possa essere accaduta una cosa del genere. Non so se esista una responsabilità dei dentisti. Non credo. Hanno fatto il possibile per salvarla. Io c’ero», ripete Loreno. «Eravamo molto uniti e lei era un gran sostegno per me. Non riesco a trovare una spiegazione a questa tragedia».

Anche il figlio Marco è in cerca di risposte. Precipitatosi lunedì sera da Brescia a Pisa, ieri mattina era già in Tribunale con l’avvocato della famiglia Francesco Verdianelli per avviare le pratiche del caso. «Voglio conoscere la verità sulla morte di mia madre», ripete Marco guardando avanti.

Oggi comunque si conoscerà il risultato dell'autopsia. Sono in corso anche esami sulla siringa e il farmaco utilizzati per l'anestetico.

Eleonora Mancini