Pisa, 18 novembre 2013 - Il Pisa Book Festival si è concluso domenica 17 novembre registrando una grande affluenza di pubblico. Ad attirare i visitatori sono stati i 200 eventi previsti nelle tre giornate del festival, tra anteprime nazionali, presentazioni di autori tedeschi, spettacoli musicali, letture di brani di libri, incontri dedicati ai temi di attualità e laboratori per bambini.

“Siamo molto soddisfatti – dichiara la direttrice del Pisa Book Festival Lucia Della Porta – Le presenze non sono state sicuramente inferiori agli anni scorsi. Il biglietto ha selezionato il pubblico più motivato e il festival è sempre in crescita. Per fortuna gli editori presenti per la loro qualità e gli incontri offerti non hanno deluso le aspettative dei visitatori. La maggior parte degli editori, soddisfatti per l’affluenza di pubblico, per l’organizzazione e per le vendite di libri, ha già confermato la partecipazione alla prossima edizione”.

Tra gli editori presenti al festival, Booksalad dichiara “E’ stata una bella esperienza e sicuramente torneremo il prossimo anno”; Albiana afferma che qui hanno riscontrato l’interesse per la lingua corsa e certamente saranno presenti nell’edizione 2014; Nonostante editore spiega “Siamo una realtà giovane. Siamo molto contenti e soddisfatti di aver partecipato a uno dei più importanti eventi dell’editoria. Torneremo il prossimo anno”.

Anche quest’anno il pubblico del Pisa Book Festival ha accolto con grande entusiasmo l’arrivo di Maurizio De Giovanni che per la seconda volta ha scelto Pisa per presentare in anteprima nazionale il suo nuovo libro: “Buio. Per i bastardi di Pizzofalcone” (Einaudi) che è già in vendita a Pisa anche se l’uscita nazionale è prevista il 26 novembre.

E grande interesse ha suscitato la suggestiva lettura di alcuni brani da parte di Marcello Fois che ha presentato il suo nuovo libro “L’importanza dei luoghi comuni” (Einaudi). “La storia delle sorelle Alessandra e Marinella – dichiara Fois - è in realtà una metafora per descrivere il paese che stiamo vivendo. Questo è il mio romanzo più politico, anche se in modo celato”.

Sala affollata anche per l’incontro organizzato da Pisa University Press su “Gli abbagli della scienza da Galileo ai nostri giorni” con il prof. Paolo Rossi dell’Università di Pisa, il giornalista Silvano Fuso e il vice direttore di Rai 2 e conduttore del programma Voyager Roberto Giacobbo. Fin dalla scoperta dell’America non tutti gli errori della scienza sono capitati per nuocere. L’importante è che non ci sia malafede e per accertarlo esiste anche il comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze (CICAP). “Ci sono stati illustri ricercatori – spiega Fuso – che a un certo punto della loro carriera sono partiti per la tangente vittime delle loro ossessioni, ma in altri casi si è trattato di atti di frode volontaria. In ambito medico possiamo citare il caso stamina, una terapia senza fondamento, e l’omeopatia, che non è riconosciuta come terapia efficace eppure 9 milioni di italiani fanno uso di rimedi omeopatici e alcuni medici continuano a prescriverli”. E tra gli abbagli più clamorosi Giacobbo ne ha ricordato alcuni: la televisione non durerà più di 6 mesi; Renoir non ha talento; la locomotiva non può andare più veloce di una carrozza; l’aeroplano non potrà portare più di 6 passeggeri; i computer venduti non potranno essere più di 6.

Curiosità per lo scrittore brasiliano José Castello ha scelto il Pisa Book Festival per presentare “Ribamar” (Edizioni dell’Urogallo), il suo primo romanzo tradotto in Italia con un forte legame con la musica, e per i racconti del fondatore del genere poliziesco giapponese Okamoto Kido, tradotti per la prima volta in italiano da Obarrao edizioni.

Sono stati applauditi anche Flavio Soriga con il suo nuovo libro “Metropolis” (Bompiani) e Vanni Santoni con “Terra Ignota” pubblicato da Mondadori, Christian Mascheroni con Non aver paura dei libri (Hacca Edizioni) che ha presentato insieme all’autore pisano Sergio Costanzo con La tavola dei Galilei (Linee Infinite Edizioni). E hanno suscitato grande interesse anche Vanessa Roggeri, caso letterario del 2013 e autrice del romanzo Il cuore selvatico del ginepro (Garzanti), il libro di Nello Scavo La lista Bergoglio, i salvati di Papa Francesco (EMI), La ballata di Corinna il libro testimonianza presentato da Beppino Englaro, la presentazione di Giorgio Todde con “Lettera ultima” (Rizzoli), un libro sul processo italiano, di cui ha parlato con Nicola Pisano, presidente della Corte d’Assise del Tribunale di Firenze e l’incontro con la filosofa Agnes Heller sulle ideologie che hanno sconvolto il Novecento.

L’evento editoriale si è svolto domenica 17 novembre con Gianluca Foglia, direttore editoriale di Feltrinelli, che ha presentato Feltrinelli Indies, una collana di narrativa trasversale e una formula inedita di collaborazione editoriale tra il grande gruppo e le case editrici indipendenti.

Tra le novità, il book trailer del libro giallo “La chiave di violino” di Annamaria Naso (Agemina) proiettato sugli schermi del palazzo dei congressi, i tanti corsi per adulti e bambini e il Fuori Salone: il Pisa Book Festival ha invaso la città con libri e incontri dal 9 al 17 novembre e il 16 novembre dalle 20 alle 24 è diventata Pisa Book Night con eventi in tutte le librerie della città.

Due spettacoli hanno particolarmente animato il festival: Omaggio a Franca Rame, uno spettacolo con Marina De Juli, attrice teatrale, e Joseph Farrell, coautore con Franca Rame del libro-intervista Non è tempo di nostalgia (Della Porta Editori); la musica dei Virginiana Miller alla presentazione di Sul Lungomai di Livorno di Simone Lenzi (Laterza).

Questa edizione del Pisa Book Festival ha ospitato la Germania. Lo scrittore Matthias Frings ha presentato il suo libro L’ultimo comunista (Voland Edizioni). “Io mi ritengo uno scrittore berlinese – spiega Frings – e in questo libro ho cercato di parlare del mio amico Ronald e della nostra vita a Berlino. Ho cercato di parlare dell’uomo, dell’amico e dell’artista. Ronald è riuscito a oltrepassare ogni confine, non solo il muro”. “Io credo che un libro sia bello – sostiene Chiara Marmugi, la traduttrice - quando arrivi all’ultima pagina, lo finisci e la prima cosa che provi è un senso di vuoto. In quel momento l’unica cosa che vorresti fare è chiamare al telefono l’autore per chiedergli come stanno i protagonisti: e questo è un bel libro”. La scrittrice tedesca Birgit Vanderbeke ha raccontato nel suo libro Si può fare (Del Vecchio Editore) vent’anni di storia tedesca ed europea. Grande interesse anche per “La cosmonauta” di Jo Lendle (Keller). “E’ la storia di una donna – racconta Lendle – in fuga da sé stessa e dal mondo in cui apparentemente non ha motivo di restare anche se la gravità sembra essere una costante che cerca sempre di trattenerla”. E per quanto riguarda il mestiere dell’editore, il tedesco Klaus Wagenbach afferma che “la prima tattica per sopravvivere è non scendere a compromessi e rimanere su un unico interesse: è solo tenendo una linea che si può essere concreti. In tutto questo il cuore della casa editrice devono essere gli editor”.

Successo di pubblico per gli scrittori di libri gialli Karl Olsberg e Marco Malvaldi che insieme hanno dato vita a una simpatica partita Italia-Germania ricca di battute e riflessioni semi-serie su politica e società. Jan Peter Bremer autore del libro L’Investitore americano (L’Orma editore), dove affronta questioni esistenziali da un punto di vista comico, ha dialogato con Carmine Abate che ha appena pubblicato il Bacio del pane (Mondadori). L’illustratore tedesco Philip Waechter ha incontrato gli alunni delle scuole pisane mentre Palazzo Blu ospita la sua mostra “Io sono io” che resterà aperta fino al 2 febbraio 2014.

Il Pisa Book Festival è promosso e sostenuto dalla Fondazione Pisa, dal Comune di Pisa, dalla Provincia di Pisa, dalla Camera di Commercio di Pisa, dalla SAT Società Aeroporto Toscano Galileo Galilei spa, dal Goethe Institut e dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia.