Pisa, 17 ottobre 2013 - Altri 6 mesi per cercare nuovi elementi di prova. La procura di Pisa ha inoltrato nei giorni scorsi la richiesta di proroga per delle indagini sulla scomparsa di Roberta Ragusa, la donna svanita nel nulla dalla sua abitazione di Gello di San Giuliano Terme (Pisa) la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 e per la cui scomparsa risulta indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere il marito Antonio Logli.

Il gip si pronuncerà entro 10 giorni e se la accoglierà sarà l'ultima a disposizione degli inquirenti. Nel giallo risultano coinvolti, almeno secondo gli investigatori che li hanno indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere, anche il suocero di Roberta, Valdemaro Logli, e l'attuale compagna del marito, Sara Calzolaio. Gli inquirenti sono convinti da tempo che Antonio Logli abbia ucciso sua moglie e ne abbia poi fatto sparire il corpo, per poi denunciarne la scomparsa la mattina seguente. L'uomo, difeso dall'avvocato Roberto Cavani, ha però sempre respinto ogni addebito.

E il suo legale presto, nell'ambito delle sue indagini difensive, interroghera' l'ultimo testimone di questa vicenda, il vigile del fuoco Filippo Campisi che per venti mesi e' rimasto nell'anonimato prima di essere individuato e ascoltato dai carabinieri. Campisi ha raccontato che una notte di gennaio vide ''uscire da casa Logli una donna in vestaglia che sali' su una vecchia jeep chiara parcheggiata in strada e poi partita in direzione di Pisa''. Nei mesi successivi, seguendo le trasmissioni televisive dedicate al caso, il pompiere penso' che quella donna avrebbe potuto essere Roberta Ragusa ma decise di non parlare con gli inquirenti per evitare il rischio di essere travolto dal clamore mediatico e invio' solo una lettera anonima in procura. Le sue confidenze furono però raccolte da qualcuno in paese e nelle scorse settimane sono giunte all'orecchio degli inquirenti che lo hanno rintracciato e interrogato.