Pisa, 8 ottobre 2013 -  E' un vigile del fuoco il testimone nell'inchiesta per la scomparsa di Roberta Ragusa, svanita nel nulla la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Anche stamani i carabinieri sono andati a cercarlo per chiedergli ulteriori dettagli su quanto dice di avere visto la notte della mistero di Gello. Gli inquirenti si sono presentati al lavoro, ma l'uomo oggi non era in servizio.

''Abbiamo chiesto solo alcune precisazioni'', fanno sapere gli investigatori mantenendo il massimo riserbo sulle dichiarazioni fornite dal pompiere. Al vaglio la sua versione dei fatti e nelle ultime settimane l'uomo e' stato sentito piu' volte: si vuole capire soprattutto perché per 20 mesi il vigile è rimasto nell'ombra, confidando solo a qualche amico cio' che aveva visto. Una condotta che, secondo quanto appreso, gli avrebbe creato qualche grattacapo anche sotto il profilo professionale e al pompiere sarebbe già stato chiesto di chiarire i motivi della sua mancata presentazione spontanea agli inquirenti. L'uomo, che vive a Gello, è stato rintracciato dai carabinieri proprio in conseguenza delle ''chiacchiere di paese''.

 

Ha riferito di avere visto Roberta Ragusa salire su un Suv nei pressi dell'abitazione di famiglia, ma non è chiaro se quella notte vide con lei anche il marito Antonio Logli, indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere, o riconobbe altre persone che potrebbero imprimere una svolta alle indagini. Per la scomparsa dell'imprenditrice pisana sono accusati di favoreggiamento anche il padre di Logli, Valdemaro, e la sua ex amante e attuale compagna, Sara Calzolaio.