Pisa 17 luglio 2013 - Non si placano le polemiche intorno allo smantellamento della biblioteca di Geografia in via San Giuseppe con tanto di centinaia di volumi (vecchi, doppi e in pessime condizioni, afferma l’Ateneo) mandati al macero.

A puntare il dito è oggi l’associazione degli Amici di Pisa. Una lettera che è stata inviata anche al premier Letta e al ministro della pubblica istruzione Maria Chiara Carrozza, oltre che alle istituzioni pisane, al rettore Augello e ai responsabili del Sistema Bibliotecario di Ateneo.

 "L’Università - afferma il presidente Franco Ferraro - ha pianificato la distruzione volontaria e scientifica - destinandoli alla raccolta indifferenziata della stazione ecologica di via Pindemonte - di 45mila volumi (dei 60mila in totale) dell’Istituto di Geografia.

La scelta è di per sé mortificante e va aggiunto che i locali di via San Giuseppe erano in affitto già pagato fino a febbraio 2014. Quindi l’operazione non aveva carattere di necessità e urgenza. Non era più semplice regalare i libri a qualche bisognoso Istituto scolastico, ente, associazione pisana? Perché buttare libri - molti dei quali di inizio secolo, seppur doppioni non possono essere buttati - quando la conoscenza è sempre più in mano a pochi editori, provider, server dalla cui stabilità, efficacia, interesse è tutto da verificare?

I libri sono il sale della conoscenza: non si buttano mai via: al massimo, si regalano: perché non è stato fatto? Analoghe inquietanti domande — aggiunge Ferraro — ce le rivolgiamo per le decine di carte geografiche ottocentesche, alcune anche in cattive condizioni: guai a chi le tocca! Questi sono i dirigenti, lautamente stipendiati di cui vantarci come bene dell’Università?

Li invitiamo a raccogliere i libri uno ad uno alla discarica. E quelli mancanti vengano detratti dalla busta paga. A prezzo di mercato si capisce. Intanto il Ministro per l’Università intervenga con pugno di ferro per rimettere a posto le cose, visto che altri non ne sono capaci".
 

Dura anche la posizione della Confederazione dei Cobas che definisce la decisione dell’Ateneo 'gravissima' e fa appello al nuovo Ministro della Pubblica Istruzione Carrozza. E arriva anche la presa di posizione del Pdl: "Abbiamo chiesto la convocazione urgente della commissione cultura - annunciano il capogruppo Giovanni Garzella e la consigliera Mirella Bronzini - per far luce su quanto sta accadendo alla biblioteca universitaria di Geografia ritenendo che non sia accettabile che libri e tesi possano essere mandati al macero soprattutto se si tratta di documenti anteguerra.

Siamo certi che la Soprintendenza si sia mossa al fine di capire se siano state violate norme tese alla conservazione di materiale storico, visto anche che si è vincolato di recente un bunker della seconda guerra mondiale. Va fatta chiarezza- afferma Garzella - Come si può conservare male e poi gettare tesi di laurea controfirmate autenticamente da illustri scienziati che sono passati nella nostrà città? In altri Paesi del mondo alcune di queste tesi sarebbero in musei e non al macero".