Pisa, 28 maggio 2013 - Un colloquio durato quattro ore, quello di Giovanni Logli e della moglie, sentiti ieri mattina in Procura a Pisa, per cercare di fare luce sulla scomparsa di Roberta Ragusa. Scomparsa per la quale il marito Antonio Logli resta l’unico indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Nei giorni scorsi era stata la volta di Giancarla Logli, suocera di Roberta, ascoltata dal sostituto procuratore Aldo Mantovani per circa un’ora. Ieri mattina Giovanni, il fratello di Antonio, è arrivato in Procura intorno alle 9 insieme alla moglie e ne è uscito intorno alle 13 da una porta secondaria evitando giornalisti e telecamere. I due sono stati sentiti separatamente sui rapporti familiari: la coppia infatti abita nel solito complesso che ospita le abitazioni dei due anziani genitori e della famiglia di Roberta. Ed è sempre qui che Giovanni Logli ha il proprio studio di odontotecnico. Secondo le indiscrezioni la coppia avrebbe confermato quanto già detto ai carabinieri nei giorni seguenti la scomparsa di Roberta: la coppia era fuori città e non avrebbe quindi potuto fornire dettagli rilevanti per ricostruire quanto successo tra il 13 e il 14 gennaio del 2012. Il colloquio però è andato avanti per tutta la mattinata ed è probabile che si sia concentrato sui rapporti tra Roberta e il marito, e sulla relazione clandestina con Sara Calzolaio, l’ex baby sitter e segretaria dell’autoscuola Futura. Le amiche della donna hanno sempre ribadito che Roberta sospettava il tradimento, ne era quasi certa, ma non conosceva l’identità dell’amante. Secondo le ipotesi degli inquirenti la scoperta del tradimento del marito e della giovane donna che lei stessa aveva assunto potrebbero essere all’origine della lite di quella notte.

Gli interrogatori proseguiranno anche nei prossimi giorni: all’appello mancano i figli, il padre dell’indagato Valdemaro Logli e la segretaria ed amante Sara. Dovrebbe essere proprio lei la prossima a salire le scale della Procura, forse già nelle prossime ore. Molti sono i dettagli di cui sarà chiesto conto alla ragazza, a partire dalle tre telefonate di quella notte: è in quelle ore che gli inquirenti sono certi che si celi la chiave per risolvere il giallo.

Cecilia Morello