Pisa, 24 gennaio 2013 - Il pane a km zero realizzato con farine derivanti da lavorazioni a basso impatto ambientale, la mozzarella e lo yogurt prodotti con il latte bovino dell’azienda agricola dell’Università di Pisa, la pasta “fresca” dei coltivatori toscani e persino l’acqua (naturale e minerale) certificata: sono alcuni dei prodotti “chiave” del progetto multi-filiera che coinvolgerà una sessantina di aziende agricole della Provincia di Pisa, Livorno, Siena e Firenze che conferiranno non solo materie prime, ma anche prodotti semi-lavorati se non addirittura finiti.

Gli agricoltori questa volta fanno sul serio e puntano a chiudere la filiera, garantire etichette trasparenti, chiare ed evidenti, e soprattutto a commercializzare, all’interno dei due punti di previsti dal progetto finanziato dal Piano Integrato di Filiera della Regione Toscana, prodotti certificati di filiera Toscana. Nei due punti di commercializzazione, veri e propri mega store del Made in Tuscany, che nasceranno all’interno del Consorzio Agrario di Pisa che nel frattempo sta allestendo un mega forno dove saranno “cotti” 4 quintali di pane al giorno, e del Caseificio Busti a Fauglia, si potranno acquistare una gamma vastissima di prodotti a filiera certificata ed ancora più importante, toscani al 100%: dai salumi a naturalmente ai formaggi, dall’olio al vino, dagli arachidi ai legumi, dalla pasta al pane, dal miele alle confetture, dalle carni bovine da coltura biologica e carne ovina, dagli insaccati suini da allevamenti toscani ai ceci, ortofrutta, farro, pinoli, uova, peperoncini, erbe aromatiche, aceto fino a linee di prodotto che nasceranno sulla scia dei Pif come appunto il pane, la mozzarella, lo yogurt e la pasta fresca.

Le imprese agricole diventano così finalmente assolute protagoniste e responsabili del proprio destino (e del proprio futuro): produrranno, conferiranno, distribuiranno e venderanno i prodotti Made in Tuscany direttamente attraverso i due punti vendita a ristoranti, alberghi, in particolare agriturismi che da un paio di anni devono garantire menu toscani ai loro ospiti (legge 30/03) e privati-consumatori.

“Questa volta chiudiamo la filiera sul serio e garantiremo la tracciabilità di tutti i prodotti” – annuncia Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti (info su www.pisa.coldiretti.it).