Pisa, 8 gennaio 2013 - Nessuna telecamera sembra aver ripreso gli autori del terribile gesto di Capodanno. A confermarlo è la Polizia Municipale che sta ancora indagando sull’accaduto.

E’ proprio alla Municipale che nei giorni scorsi Julie e Alexander, i due giovani che il 1° gennaio hanno scoperto in via Sant’Antonio il corpo dilaniato del gatto la cui immagine choc ha invaso il web, hanno sporto denuncia. La speranza stava tutta nel videocitofono presente ad uno degli ingressi dell’istituto religioso (la casa di cura delle suore dell’Addolorata di via Manzoni) contro il cui muro il povero animale, imbrattato di sangue e con la testa "esplosa" presumibilmente a causa di un petardo (gli schizzi di sangue e materia cerebrale sul muro arrivavano fino a due metri di altezza), è stato scagliato. Ma, appunto, si trattava solo di un video citofono non in grado, quindi, di conservare le immagini.

Nel punto dove il gatto è stato ritrovato qualcuno ha deposto un mazzo di fiori bianchi. E mentre su facebook è stato creato un gruppo intitolato "Un pensiero o un fiore per le piccole vittime di Capodanno", continuano gli appelli on line per trovare testimoni.

A raccontare la macabra e sconvolgente scoperta sono proprio Julie e Alexander sul loro blog sul quale tengono un eco-diario. Preoccupati per la loro cricetina e per le conseguenze di una notte di botti, i due avevano passato la sera di Capodanno in casa. Al mattino, scesi in strada, la brutta sorpresa: la carcassa del gatto, il sangue. Ovunque.

"E venti metri più in là nella stessa via - raccontano - anche un topolino è saltato in aria. Le zampine anteriori sono in una posa chiaramente innaturale, come chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i roditori può constatare. Un gatto e un topo vittima nella stessa notte della medesima barbarie. Una sorte ironica e crudele. Una sorte che si chiama uomo".

Sono loro ad aver diffuso on line l’appello per trovare i testimoni, un appello che (per ora) non sembra aver portato ad alcun esito. La notizia ha varcato velocemente i confini pisani: la segnalazione è, infatti, arrivata subito anche all’agenzia di stampa Geapress, specializzata in animali e ambiente, e il caso è diventato presto nazionale.

"L’uccisione intenzionale degli animali non destinati all’alimentazione umana - concludono Alexander e Julie - è reato e chiunque, anche senza essere il proprietario degli animali offesi, può segnalare il fatto di cui è stato testimone presso il locale comando dei vigili urbani".

di Francesca Bianchi