SAN MINIATO (Pisa), 6 novembre 2012 - «TU SEI intorno a me. Posso sentire il Tuo amore per me». La splendida voce di Isaura Nencini, trentenne cantautrice di San Miniato (Pisa) racconta di storie d’amore, profonde ed emozionanti. Però, non è l’amore verso un uomo. Già, Isaura è una cantautrice cristiana, anche se non ama troppo questa definizione: «Io racconto le mie esperienze, le mie emozioni, quello che accade nella mia vita e nel mio rapporto con Dio. Ecco, sono canzoni d’amore rivolte a Dio». Cristiana evangelica, Isaura fa parte del Centro Cristiano Acquaviva di San Romano e la sua vita è quella di una credente che ha scelto la musica per annunciare la parola di Cristo. «Ho conosciuto Gesù da bambina — scrive sul suo sito www.isaura.net — e ho iniziato con Lui un cammino di fede, fatto però di alti e bassi. Ho passato le mie crisi, ma posso affermare, nonostante tutto, che vivere con Gesù è meglio di ogni altra cosa e senza di Lui, non credo che sarei qui oggi». Popolarissima nel vasto mondo delle chiese evangeliche e protestanti (e non solo in Toscana), Isaura sta per cominciare un tour in giro per l’Italia per promuovere il suo quarto cd, Farfalla, interamente autoprodotto. «Questo è il Cd che sento più mio, quello in cui oltre ai testi e alle musiche ho curato tutto il resto, a partire dagli arrangiamenti».

 

LE SUE canzoni rientrano nella musica “leggera” ma con contenuti di grande peso. Nei suoi testi c’è spesso una visione gioiosa della fede cristiana, come nel brano Viva: «È un reggae molto allegro — dice Isaura— voglio che emerga una visione del cristianesimo non come un insieme di regole messe da un Dio severo, ma come una scelta di vita libera e felice». C’è spazio anche per parlare di sé e dei suoi problemi: «In Sono qui parlo dei disturbi alimentari dei quali ho sofferto, anoressia e bulimia, e della parola di Dio per me che mi ha fatto capire che il mio vuoto non era nello stomaco ma nel cuore». Isaura, felicemente sposata, spiega così il titolo del cd: «Adesso, a trent’anni, mi sento davvero una donna, come una farfalla finalmente uscita dal bozzolo».
 

Roberto Davide Papini