di ANDREA VALTRIANI
Pisa, 29 settembre 2012 - IL CONTO dei cuccioli avvelenati sale a 16 e a Nodica la gente comincia a chiedersi chi ci sia dietro la strage. «Sapevo che avevano avvelenato alcuni cani negli ultimi anni, ma pensavo che fosse una sorta di ‘vendetta’ contro quelli che davano fastidio, così ero tranquilla nel portare a spasso il mio levriero italiano di tre anni», racconta Maria Tangari, ultima padrona vittima del veleno che negli ultimi due anni ha ucciso più di venti animali (compresi gatti, conigli domestici e paperi). «Tornando dalla passeggiata — continua Maria — vicino ai bidoni di rifiuti di fronte alla chiesa di Nodica, Aki, il mio cucciolo, ha probabilmente trovato un boccone avvelenato, e dopo poche ore era morto. E’ una cosa assurda, visto che il mio cane non ha mai fatto del male a nessuno e non ha mai dato fastidio».
LE DENUNCE fatte a carabinieri e vigili urbani sono decine e la municipale di Vecchiano ha incaricato un agente di indagare sugli avvelenamenti. Ma di che veleno si tratta? E cosa si può fare per evitare la morte del proprio cane? «Ho avuto tra le mani uno dei bocconi avvelenati — spiega Monica Dini, veterinaria — e posso affermare che si tratta di granuli di metaldeide, un veleno potente dal colore azzurro acceso. I sintomi sono vomito, diarrea e spasmi simili ad un attacco epilettico e la morte sopraggiunge in poche ore. L’unica cosa che si può fare è intervenire subito dopo l’ingestione e far rigettare il cane». Ieri sera i padroni dei cani avvelenati hanno fatto girare una petizione in paese, per chiedere una bonifica del territorio vecchianese alle autorità competenti.
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