Pisa, 15 luglio 2012 - E' tornata finalmente nella sua Mesagne, Veronica Capodieci, la ragazza sopravvissuta all'attentato di Brindisi davanti che ha ucciso la compagna di scuola Melissa Bassi. Quel giorno, davanti alla scuola Morvillo Falcone, fu strappata alle fiamme dalla sorella Vanessa, anche lei ferita dall'esplosione.

Veronica subito ricoverata a Lecce, era arrivata all'ospedale Cisanello di Pisa in condizioni disperate il 24 maggio. E' stata sottoposta a molteplici interventi chirurgici che le hanno ridato la vita. Pochi giorni fa le dimissioni: la studentessa è stata sottoposta alle cure riabilitative a Casciana terme. Cure che ora poterà proseguire in Puglia.   

Ma la storia di Veronica si avvia verso un lieto fine, da Tuturano si leva il grido di dolore da una voce rimasta sinora nell'ombra. E' quella di Anna Canoci, 18 anni, anche lei studentessa dell'istituto professionale Morvillo: in seguito all'esplosione ha perso quasi completamente l'udito. E Anche Anna verrà a curarsi a Pisa.

Come lei, racconta all'Ansa il suo legale, Gianvito Lillo, ci sono altri tre giovani, inclusi dalla Dda di Lecce in una lista di nove persone indicate come parti offese, ma che non hanno ricevuto aiuti economici come invece le altre cinque ragazze di Mesagne.


Fu lei, racconta l'avvocato, a stringere la mano al ministro per la Cooperazione internazionale e le Politiche giovanili, Andrea Riccardi, in visita all'Itis 'Giorgi' di Brindisi agli inizi di giugno pochi giorni dopo l'attentato. ''Quella di Anna è una famiglia umile - spiega l'avvocato Lillo - abbiamo inviato una lettera ai rappresentanti di tutte le istituzioni, dalla Regione al Comune, ma per la ragazza non c'è stato lo stesso clamore che per le altre''.

''Eppure - aggiunge - ha subito lesioni gravi, porta anche lei i segni indelebili della tragedia''. ''Per tentare di recuperare l'udito almeno da un orecchio è costretta a curarsi a Pisa. I costi che la sua famiglia deve sostenere - spiega l'avvocato - sono molto elevati. Anche Anna, come gli altri, avrebbe bisogno di una mano".


La giovane non è l'unica a sentirsi dimenticata. Di recente ha presentato denuncia al fianco dell'avvocato Mauro Resta anche una sedicenne di Mesagne, Aurora, che non riesce più a dormire da quel terribile sabato di primavera. Poi ci sono Andrea, un ragazzo di Brindisi, e Alessandra, anche lei una studentessa del Morvillo residente nel capoluogo. Quando comincerà il processo a Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore di Copertino che ha confessato di essere il responsabile dell'attentato, tutti gli studenti feriti potranno costituirsi parte civile. L'uomo, che è nel carcere di Lecce, ieri ha incontrato nuovamente il criminologo Francesco Bruno, consulente della difesa, e un esperto di balistica che poi ha compiuto un sopralluogo dinanzi ai cancelli della scuola.