Pisa, 5 luglio 2012 - TAGLI e numeri. Il riassetto previsto da Poste italiane, compresa la sforbiciata che riguarda Pisa e provincia, si fa più sempre chiaro. Non bastavano gli esuberi dichiarati dall’azienda a fine primavera. Un piano che coinvolge 130 lavoratori del centro meccanizzato di Ospedaletto destinato ad essere smantellato con il trasferimento di quasi tutte le funzioni alla struttura di Firenze. C’è anche altro.
 

SONO 33 le zone di recapito che Poste avrebbe dichiarato di voler «cancellare» nell’area pisana (426 in tutta la regione Toscana). Un riassetto che le farebbe passare da 249 a 216. «E zone di recapito — spiega Marcello Biasci, coordinatore della Failp Cisal (Federazione autonoma italiana lavoratori postelegrafonici Cisal) — in concreto significa postini. Trentatrè postini in meno sul territorio». Dove ancora non si sa. «Non conosciamo ad oggi i punti che verranno tagliati — continua Marcello Biasci — ma la trattativa si aprirà tra pochi giorni e vedremo se questi numeri saranno confermati».
 

TRATTATIVA che riguarderà anche un altro «capitolo»: i capisquadra. Ovvero coloro che sovrintendono e coordinano la lavorazione dei portalettere. Per quanto riguarda Pisa i tagli, secondo le prime stime, dovrebbero riaguardare due capisquadra su un totale di 50, di cui uno sarà — sembra — reimpiegato. «Questi numeri non sono ancora definitivi — prosegue Biasci — ma ne attendiamo la conferma ormai a breve. Siamo di fronte a un piano durissimo contro il quale abbiamo già manifestato a Firenze. La convocazione ufficiale per l’apertura della trattativa sindacati-azienda non ci è ancora arrivata ma l’accordo nazionale prevede che debba aprirsi nel mese di luglio sui vari territori regionali».
 

ULTIMO problema — che rientra nella pesante riorganizzazione messa in atto da Poste Italiane — riguarda le aperture estive degli sportelli di molti uffici della provincia di Pisa. Riduzione — scattata a inizio giugno — che ha coinvolto gli uffici postali dei piccoli centri della Valdera, dell’Alta Valdera e anche del Comprensorio del Cuoio. Sei uffici sono diventati part-time. Riduzione che, secondo i sindacati. «rischia» di diventare permanente. Si tratta degli uffici di Santo Pietro Belvedere, Villa Campanile, Ponteginori, Castel Del Bosco, Montefosconi, Larderello, Treggiaia e Soiana. Con buona pace degli abitanti che si sono visti tagliare l’enensimo servizio.
 

F.B.