Pisa, 27 aprile 2012 - Via Ulisse Dini 210 a Gello di San Giuliano Terme: la casa del mistero da dove Roberta Ragusa è misteriosamente svanita nel nulla la maledetta notte fra il il 13 e il 14 gennaio scorsi. Scomparsa da quello che è stato definito "il piccolo mondo di Roberta", che trascorreva gran parte delle sue intense giornate di moglie, madre di due figli e contitolare dell’autoscuola «Futura» in quelle poche centinaia di metri quadrati: appunto tra la sua abitazione (attigua a quelle dei suoceri e del cognato) e il luogo di lavoro, ovvero l’autoscuola. Un «piccolo mondo» in cui - nonostante sui campanelli i nomi dei mariti siano scritti a caratteri grossi e quelli delle moglie a caratteri piccoli - Roberta aveva a che fare più con le donne che con gli uomini.

A parte il marito Antonio Logli, il figlio Daniele e il suocero Valdemaro, le frequentazioni quotidiani di Roberta erano femminili. In primis, ovviamente la figlia Alessia, la sua ‘pupilla’ che portava e andava a riprendere a scuola. Con la suocera - così come con Valdemaro - i rapporti (come hanno riferito gli stessi genitori di Antonio) i rapporti non erano di confidenza, ma piuttosto formali. E poi c’era lei, la giovane Sara Calzolaio: la ex baby sitter e segretaria dell’autoscuola, ma soprattutto l’amante clandestina di Antonio. C’erano poi i pochi parenti rimasti: tre cugine (una a Pisa - Sonia Alpini - , una a Lucca e una a Roma), due anziane zie pisane (a una delle quali Roberta era legatissima) e uno zio romano. « — dice Sonia Alpini, la cugina pisana — ». «Che sia stata frequentata o meno, per chi l’abbia conosciuta di persona e per chi in seguito a questa tragica vicenda — afferma Annamaria Ragusa, la cugina romana — il passaggio di Roberta in questo mondo ha contribuito a renderlo migliore. Qualcuno o qualcosa ha privato i suoi figli della sua dolcezza e dedizione, ha tolto a lei la gioia di poterli seguire nelle conquiste della vita, ha impoverito la comunità di una persona di valore».

E, infine, c’erano le amiche di Roberta, come Cinzia Guidi, che per il 45° compleanno della donna scomparsa ha organizzato una fiaccolata a Gello. Ad alcune di queste amiche - diverse conosciute nelle palestre che frequentava, in pratica gli unici momenti che Roberta dedicava se stessa - lei aveva confidato la sua insoddisfazione. "Si sentiva ospite in casa sua — rivela Letizia Badalassi — e soffriva per questa situazione. Tantoché noi amiche per evitare di metterla in difficoltà e farla sentire in ulteriore disagio, si preferiva incontrarla altrove".

FEDERICO CORTESI