Pisa, 10 marzo 2012 - «Roberta sapeva che suo marito aveva un’amante, ma non è vero, come invece hanno raccontato alcune sue amiche, che lei aveva capito anche chi fosse. Non immaginava quindi che quella donna sono io».

La moglie tradita è la bella Roberta Ragusa, la quarantaquattrenne svanita nel nulla dalla notte fra il 13 e il 14 gennaio scorsi quando si trovava nella sua abitazione in via Dini a Gello di San Giuliano Terme, alla periferia di Pisa. Nuovamente interrogata dai carabinieri, Sara Calzolaio, la ventottenne segretaria dell’autoscuola «Futura» — i cui soci sono Roberta, suo marito Antonio Logli e il suocero Valdemaro Logli — ha confermato quanto già gli investigatori sapevano praticamente da subito dopo la scomparsa della donna.

Quando venne sentito per la prima volta, rispondendo a esplicita domanda, Antonio Logli negò davanti ai militari di avere un’amante, ma già il giorno successivo lo ammise. Lo avrebbe fatto perché era sicuro che la giovane avrebbe confessato ai carabinieri di avere una relazione con lui.

Motivo per il quale Sara sarebbe stata recentemente espulsa dalla congregazione dei Testimoni di Geova, ovvero «per avere infranto le regole e non essersene pentita». «Sono un fantasma», aveva detto nei giorni scorsi la giovane, rifiutandosi di parlare con l’inviata della trasmissione «Quarto grado», che le chiedeva un semplice parere sul mistero che agita Gello dalla misteriosa notte fra il 13 e il 14 gennaio.

E intanto — mentre l’auto di Roberta, quella di Antonio e quella dell’autoscuola erano state passare al setaccio dagli specialisti del Ris di Roma — non risulta invece che gli investigatori abbiano preso di mira anche altri due veicoli che il marito di Roberta Ragusa aveva a disposizione in qualità di dipendente della Geste, la società di servizi del Comune di San Giuliano Terme. Si tratta di un furgone e di un furgoncino.

Sempre sul fronte delle indagini è anche emerso che il famoso ‘supertestimone’ non esiste; è solo di un millantatore-depistatore, un mitomane. Si tratta di un uomo, abitante in Valdera, che dopo ben 40 giorni dalla scomparsa di Roberta (ma lui dov’era prima?) è andato dai carabinieri (e successivamente anche da Antonio Logli, che non conosceva) per riferire di aver incontrato la signora Ragusa in un’area di servizio della superstrada «Firenze-Pisa-Livorno» e di averla poi accompagnata alla stazione ferroviaria di Pontedera.

L’uomo era stato così convocato a Gello dagli investigatori il giorno dell’arrivo del Ris. Gli specialisti dei carabinieri hanno quindi controllato la sua auto: della donna non c’era alcuna traccia. In compenso è stato trovato un coltello, per cui il ‘supertestimone’ è stato denunciato a piede libero.