Pisa, 18 agosto 2011 - TONNELLATE di spazzatura. Rimosse ieri a Cisanello dove pochi giorni fa è stato sgomberato un gruppo rom. Migliaia di rifiuti che ancora si trovano nei campi abusivi in città, ad Oratoio, dove sono state installate anche alcune telecamere per riprendere gli autori delle discariche abusive; a Coltano, dove si formano spesso lunghi serpentoni di immondizia e sulla Bigattiera. Proseguono, in città, gli interventi tra le polemiche. Dopo la stilettata dell’assessore regionale alla casa Allocca che proprio sull’operazione del Comune dietro l’ospedale aveva affermato: «Onestamente rimango sorpreso e preoccupato da una scelta che rischia di vanificare un percorso, ormai avviato da vari mesi, basato sulla collaborazione tra istituzioni per la ricerca di soluzioni al fenomeno». Ieri, le ruspe hanno cominciato a bonificare l’area nella Golena del fiume Arno nel lato nord dal ponte alle Bocchette fino al nuovo ospedale. Lamiere, materassi, cartoni. Frammenti di una vita che spesso si intreccia proprio con carcasse di auto, vecchio vestiario e tanto altro materiale, un po’ usato e poi abbandonato. E degrado richiama altro degrado. Una pulizia che si è aggiunta ad altri due interventi di sgombero, proprio in questi giorni. Il primo ieri, dietro il bar Lilli alle Piagge dove la polizia municipale ha nuovamente fatto spostare un insediamento abusivo. Presenze quasi fisse nella zona e che tornano ciclicamente. Il secondo, nel parcheggio di via di Pratale, dove gli agenti delle volanti hanno allontanato una decina di famiglie, tra cui alcuni bambini. Nello spiazzo, erano stati sistemati dei camper, probabilmente arrivati per festeggiare qualche avvenimento nella città della Torre. I nuclei nomadi sono infatti piuttosto estesi e, spesso, si riuniscono, arrivando anche da altre città, per particolari eventi che riguardano proprio la vita familiare. Era stato fissato ad 800 il numero massimo di persone che Pisa poteva assimilare. Numero cresciuto nel tempo, nonostante i rimpatri assititi (oltre 100 all’ombra della Torre) e arrivato a superare il migliaio.
 

 

INTERVENTI che hanno fatto pensare a un’inversione di tendenza dell’amministrazione locale che da mesi avrebbe scelto il pugno duro contro l’occupazione abusiva, dopo un lungo periodo di accoglienza. Interventi che, anche per questo, hanno scatenato diverse reazioni. Prima fra tutte quella dell’assessore regionale al welfare. «Siamo rimasti sorpresi — aveva commentato all’indomani dello sgombero a Cisanello — poiché solamente pochi giorni fa, precisamente il 28 luglio, si era riunita per la prima volta la cabina di regia regionale con l’obiettivo di effettuare una precisa ricognizione delle presenze nei campi esistenti sul territorio ed individuare percorsi condivisi per affrontare le condizioni di più forte criticità». Secca era stata la risposta del Comune. «Le linee di azione e la politiche di accoglienza sono condivise a livello di area pisana con assoluta convergenza di intenti da parte dei singoli comuni. In particolare Pisa e San Giuliano sono tra quei territori da sempre fortemente sollecitati e che anche per questo condividono strategie ampiamente discusse nella cabina di regia regionale». Parole della maggioranza cittadina a cui si aggiugno quelle del circolo Pd del Lungarno che «sta seguendo con forte preoccupazione l’emergenza rom».

 

E che parla anche della situazione «che sta creando notevoli disagi ai paesi di Colignola e Mezzana». «Una situazione — proseguono — molto delicata che deve essere affrontata con decisione sia per la tutela dei residenti della zona che per la stessa incolumità dei rom, tra i quali una ventina di minori, in quanto l’area occupata presenta condizioni igienico-sanitarie terribili e in breve tempo potrebbe diventare molto pericolosa a causa delle piogge». Certo, non è l’unica sul nostro territorio dove restano aree particolarmente stressate, come quella di Coltano, dove deve essere completato lo smantellamento del vecchio campo dopo la costruzione delle villette. E soprattutto quella di Oratoio, in cui è nata una città nella città e sulla Bigattiera che si è trasformata in un rifugio, protetto dalla pineta, dove si nascondono oltre cento persone (erano sessanta soli pochi mesi fa) arrivate dai comuni vicini.


[email protected]