Pisa, 13 giugno 2011 - LETTERA aperta al sindaco Filippeschi da parte del «Coordinamento No Hub» in cui si chiede di prendere provvedimenti per eliminare il pericolo costituito da aerei carichi di bombe e materiali belli che sorvolerebbero la città, minacciando l’incolumità pubblica. «Da quando è iniziata la guerra in Libia, i voli militari di C-130J e altri aerei cargo su Pisa e il suo territorio si sono fortemente intensificati, con continui decolli e atterraggi in tutto l’arco della giornata», si legge, tra l’altro, nella lettera.

 

«Gli aerei sorvolano la città carichi di bombe. Sono quelle della vicina base Usa di Camp Darby che, attraverso l’aeroporto militare di Pisa, vengono inviate alle basi meridionali per l’attacco alla Libia. Tale fatto viene sostanzialmente confermato dal colonnello Dave Lapan, portavoce del Pentagono: «Da quando la Nato ha assunto il 1° aprile la direzione della campagna aerea, abbiamo fornito appoggio materiale, comprese munizioni, agli alleati e ai partner impegnati nelle operazioni in Libia». In Italia, tali bombe sono stoccate in enormi quantità a Camp Darby, la base logistica che rifornisce le forze aeree Usa nell’area mediterranea e africana. Da Camp Darby le bombe e altri materiali bellici possono essere rapidamente inviati in zona di operazione attraverso l’aeroporto di Pisa. La nostra collocazione, dice uno dei comandanti di Camp Darby, ci offre «capacità logistiche uniche poiché il nostro deposito è a 30 minuti dall’aeroporto di Pisa».

 

Lo stesso dove sorgerà l’Hub aereo nazionale, lo snodo aeroportuale di tutte le missioni militari all’estero, che sarà messo «a disposizione della Nato», ossia anzitutto di Camp Darby. I C-130J e altri aerei cargo militari sorvolano a bassa quota la città al momento del decollo, nella fase più rischiosa quando sono a pieno carico. Nonostante che un anno e mezzo fa, nel novembre 2009, un C-130 sia precipitato subito dopo il decollo, non provocando una strage per puro caso. E’ invece scattato l’allarme quando all’aeroporto è stata trovata, durante dei lavori, una bomba inesplosa della seconda guerra mondiale. Nessuno invece si preoccupa di stabilire «un’area di sicurezza» quando aerei carichi di bombe ci passano sulla testa.
Poiché tra gli atti attribuiti al Sindaco sono inclusi «i provvedimenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana», chiediamo al Sindaco di Pisa di prendere immediati provvedimenti».

 


AL «COMITATO No Hub» risponde Alessandro Mobono, esperto di sminamento internazionale e munizionamento: «Tutto il munizionamento trasportato è munito di sicure di maneggio e trasporto iper collaudate e in caso di schianto di aereo molto difficilmente, diciamo all’99%, esplodono perche’ non ricevono l’adatta causa esterna per l’esplosione, cioè il detonatore viene attivato e quindi inizia la catena incendiva che da luogo all’esplosione. Diverso se prendono i serbatoi della Stanic e allora ricevendo una enorme botta di calore possono esplodere , creando gli stessi danni che creerebbe l’esplosione dei suddetti serbatoi in un normale incidente senza la presenza dell’aereo. Si auspica che incidenti non accadano mai, ma se accadessero non saranno certo le bombe trasportate a creare vittime. Perciò tranquilli che non può accadere niente e non creare dell’allarmismo ingiustificato come l’altra sera all’aereporto Galilei, di cui se fossi un magistrato interverrei per far indagine per l’interruzione di pubblico servizio, visto che la bomba era lì da 40 anni e tranquillamente poteva starci almeno un altro giorno senza recare danni, come di fatto è accaduto».