Calci (Pisa), 11 marzo 2011 - La certosa chiede aiuto e Calci risponde con l’unanimità d’intenti del consiglio comunale che ufficialmente, con un ordine del giorno, chiederà al Governo "di reperire le risorse finanziare da destinare ad un piano pluriennale di interventi di manutenzione e di restauro, ad iniziare dalle situazione di maggiore criticità ed urgenza".

Il voto sul documento, che contiene anche un appello alle istituzioni, associazioni, personalità della cultura e cittadini a far sentire la loro voce e per attivare risorse integrative, è arrivato ieri pomeriggio nel consiglio comunale straordinario tenutosi nel refettorio della Certosa. Nei primi giorni di agosto del 2010, da queste colonne, partì il primo grido di allarme.

Fu "La Nazione" a raccogliere la denuncia dell’ex direttrice Maria Teresa Lazzarini, che lamentò, a causa delle piogge, vaste infiltrazioni sugli affreschi e un più generale degrado delle coperture e degli infissi, aggravato da anni di carenza di finanziamenti per la manutenzione del monastero.

Oltre 600.000 euro di danni stimati. Un’interrogazione dei deputati Paolo Fontanelli e Maria Grazia Gatti, pochi giorni dopo, portò il caso all’attenzione del ministero dei Beni Culturali, ma solo nei giorni scorsi è arrivata una risposta negativa rispetto alla possibilità di attingere prontamente a fondi pubblici.

"Assistiamo al disimpegno dello Stato – ha detto il sindaco Bruno Possenti in apertura della seduta del consiglio comunale – mentre come Comune, Regione e Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, stiamo investendo per la propria parte per difendere questo patrimonio". "Mi sono rivolto anche a Roberto Benigni – ha rivelato ancora Possenti – perché proprio qui girò il “Piccolo diavolo”.


"La certosa — prosegue — appartiene anche a lui e sono certo che non l’abbia dimenticata. Ero sindaco quando venne qui e mi ricordo che lo trovai mezzo assiderato e lo portai in paese a bere qualcosa di caldo. Gli ho spiegato che adesso sono nuovamente sindaco e che la Certosa è nel degrado a causa della mancanza di fondi. Da lui vorrei solo una presa di posizione pubblica, ma sarebbe bello vederlo arrivare a Calci a cavallo con il tricolore…".

Possenti ha attaccato il Governo e in particolare il ministro Sandro Bondi, accusato di "non aver trovato il tempo di scrivere neanche due righe in risposta al mio invito a vedere la Certosa". Il primo cittadino ha anche accennato alla volontà di proporre la Certosa, con i suoi circa 22.000 visitatori l’anno, per l’elenco dei beni del patrimonio dell’Unesco.

Della necessità di arrivare ad un progetto complessivo di restauro e valorizzazione della Certosa ha parlato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa Cosimo Bracci Torsi: "Abbiamo speso in dieci anni quasi due milioni di euro per questo monumento, ma non possiamo essere considerati l’unico soggetto risolutore. In questi anni i problemi di manutenzione non sono cambiati e adesso dobbiamo arrivare quanto prima ad un protocollo d’intesa con Soprintendenza, Università e Comune per realizzare finalmente un progetto di interventi, per gradi, e di azioni di valorizzazione. Abbiamo già stanziato 600.000 per la Certosa, ma aspettiamo questo piano, che tra l’altro ci siamo resi disponibili a finanziare".

Anche il presidente Mauro del Corso nel suo intervento ha parlato di necessità di guardare a possibili partnership per rilanciare il monumento: "La Certosa può essere utilizzata intelligentemente – ha detto – anche in un’ottica di produzione di reddito e non è vero che non ci sono le risorse: non ci sono per i beni culturali! Ma in questo momento pensiamo a trovare una soluzione ai problemi del complesso e poi a progetti come quello di inserirlo nel patrimonio Unesco".