Pisa, 10 dicembre 2010 - Sarà stata l’influenza con i suoi virus gastrointestinali, il fatto che nei giorni pre o post festivi ci sono più persone in strada o, forse, un pizzico di curiosità per quella struttura inauguarata soltanto poche ore fa. Giovedì ore 12.30, la sala d’attesa del Pronto soccorso di Cisanello si riempie. Se le stesse persone si fossero trovate al Santa Chiara, il piccolo locale d’accoglienza della vecchia struttura sarebbe stato stracolmo. Un inizio con il botto quello del Dea, il dipartimento di emergenza e accettazione. Una giornata da record. Pochi minuti alle 17 gli accessi - dalla mezzanotte - erano già oltre 200 e la giornata non era ancora conclusa. In media, in un giorno, sono circa 210, anche se si arriva a punte di 230-260 malati. Ieri, dopo 17 ore dall’apertura, i pazienti finiti erano 195, più 54 in attesa o in visita. Oltre a 3 persone in osservazione temporanea. Gli ambulatori specialistici hanno effettuato invece 60 visite.

 

Un afflusso importante fin dalla mattinata. "Siamo arrivate qui alle 6.30", racconta una donna che ha portato la madre per un problema agli occhi. "Non ci vedeva più. L’ho fatta visitare e mi hanno consigliato di rivolgermi al pronto soccorso. Ho pensato che se fossimo arrivate presto, avremmo fatto prima. Ma ora sono le 12.30 e stiamo sempre aspettando". La donna — insiste la figlia — è stata visitata intorno alle 9.30. Quindi, da Oculistica le hanno consigliato di fare un controllo anche in Neurologia. "Ma dicendomi di passare comunque per il pronto soccorso". "Ora siamo di nuovo qui in attesa". In sala, ci sono anche i parenti di malati o traumatizzati. Una signora aspetta notizie di un suo familiare che ha avuto un incidente.

 

"Non sappiamo ancora niente — spiega — e sono passate due ore. Siamo in ansia: i tempi mi sembrano uguali a prima". Tra la folla, una coppia attende l’esito di diversi accertamenti sulla madre di lui: "Si è sentita male stamani. Ha avuto un ictus. Noi siamo arrivati con l’ambulanza, il nostro era un caso urgente. Le stanno facendo tutte visite e le analisi opportune e ci vuole tempo". "E’ normale — aggiunge lei — che ci sia un po’ di confusione il primo giorno. Ma gli operatori sono molto gentili. Devo dire tutti. La speranza è che si continui così perché ce n’è davvero bisogno".
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